Periodo fertile: calcolo, sintomi, calcolo gravidanza

Se stai leggendo questo articolo, significa che vuoi sapere qualcosa di più sul tuo periodo fertile, magari perché stai cercando di diventare mamma. Perfetto! Nelle prossime righe, potrai scoprire tutti i segreti sui giorni fertili e sul calcolo ovulazione.

Calcolo

Quali sono le dritte da seguire per un perfetto calcolo giorni fertili? Prima di entrare nel vivo della risposta alla domanda “Come procede chi calcola giorni fertili), vediamo cosa di cosa si parla di preciso quando si chiama in causa il periodo fertile. Nel momento in cui si utilizza questa espressione, si inquadra quella finestra temporale in cui è possibile che lo spermatozoo fecondi l’ovulo.

Per quanto riguarda la durata, facciamo presente che, di norma, corrisponde a circa cinque giorni. Il calcolo periodo fertile deve tenere ovviamente conto del giorno dell’ovulazione, ma anche di parte dei precedenti giorni.

Proseguendo con l’elenco degli aspetti di cui tenere conto nel momento in cui si effettua il calcolo fertilità, facciamo presente che, quando la situazione è nella norma, gli spermatozoi possono mantenere la loro capacità fecondativa anche dopo 3/4 giorni dall’eiaculazione e, di riflesso, hanno modo di attendere il rilascio dell’ovulo per la fecondazione.

Chiarita questa doverosa premessa, passiamo al focus sul calcolo vero e proprio dei giorni fertili. Sono diversi i metodi a cui si può fare riferimento. Tra questi rientra la scelta di segnare sul calendario il periodo fertile basandosi sulla data di comparsa del flusso mestruale. Si tratta del metodo meno sicuro in quanto, in alcuni casi, si ha a che fare con cicli anovulatori. Inoltre, anche in condizioni di normale ovulazione la data può cambiare di mese in mese. Ecco perché il calcolo ciclo mestruale non è il massimo se si punta a essere sul pezzo con i giorni fertili calcolo.

Un’altra soluzione da prendere in considerazione quando si nomina il calcolo dei giorni fertili è la misurazione della temperatura basale. Quando la si nomina, è necessario ricordare la sua tendenza ad aumentare fino a 0,5°C a seguito dell’ovulazione (è un effetto del progesterone), arrivando anche a superare i 37°C.

Per misurarla – lo si fa per via vaginale, orale o rettale – si può utilizzare un termometro digitale. Basta procedere in condizioni particolari, ossia dopo un sonno ininterrotto di non meno di 4 ore.

Un ulteriore criterio di cui tenere conto quando si stila il calendario ovulazione è l’osservazione del muco cervicale. In corrispondenza del periodo fertile, si presenta con una consistenza particolarmente acquosa e scivolosa.

Quando si parla di come si calcola periodo fertile, un doveroso cenno va dedicato agli stick ovulatori. Sicuramente più costosi rispetto agli altri metodi, hanno il vantaggio, se utilizzati seguendo bene le istruzioni, di essere estremamente precisi.

Sintomi

L‘arrivo del periodo fertile dà qualche sintomo? Premettendo il fatto che la situazione specifica dipende da donna a donna, ricordiamo che esistono diversi segnali a cui è bene fare attenzione. Tra questi è possibile citare i cambiamenti a carico della cervice uterina, ma anche l’aumento del desiderio sessuale, la mutata consistenza del seno e le già citate variazioni relative a temperatura basale e consistenza del muco cervicale.

Calcolo gravidanza

E se dopo il periodo fertile calcolo la cicogna arriva? Con lei giunge anche il momento di familiarizzare con le settimane di gravidanza. In questo caso, bisogna effettuare il calcolo mestruazioni e considerare il primo giorno dell’ultimo flusso. Secondo la regola di Naegele, a questa data vanno aggiunti sette giorni e sottratti tre mesi.

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