Un algerino di 49 anni è stato condannato dal gup di Milano Sara Cipolla a 13 anni e 4 mesi dopo essere stato arrestato lo scorso gennaio. L’uomo è accusato di aver stuprato una donna nel centro del capoluogo lombardo nell’agosto del 2006. La sua identità è stata individuata grazie alla prova del DNA.
La condanna è stata formalizzata a seguito di un processo abbreviato su un cold case risolto grazie al prezioso contributo della scienza. La vittima, che ha subito anche una rapina, è riuscita a riconoscere il suo aggressore a distanza di 15 anni dal drammatico fatto.
La sopra citata prova del DNA è stata fatta grazie al rinvenimento di una sigaretta sul luogo del reato. Le tracce di materiale genetico presenti su di essa sono state incrociate con le informazioni presenti su un database, il che ha permesso di arrivare all’algerino.