Next Generation Eu
Istituzioni, aziende, cittadini e tutti gli attori del panorama nazionale hanno compiti e responsabilità specifiche per cogliere le opportunità del rilancio e rafforzare l’attuale Sistema Paese. Il piano europeo per la ripresa, Next Generation Eu, può assicurare un impatto positivo e determinante sul sistema economico e sul benessere della collettività e delle generazioni future. Inoltre può attivarsi un circolo virtuoso alla base di una ripresa economica più innovativa, verde ed equa. Per una messa a terra di tutte queste istanze, è fondamentale ricorrere a un approccio di ecosistema dove gli stakeholder mettono a fattor comune asset e competenze specifiche per il miglioramento non solo delle performance dell’Italia, ma anche del livello di competitività dell’Unione Europea nello scacchiere globale”. Lo dichiarano Fabio Pompei, AD di Deloitte Central Mediterranean e Andrea Poggi, Responsabile Innovazione di Deloitte North-South Europe presentando la ricerca condotta da Deloitte su 301 aziende italiane e 4500 cittadini in 8 paesi europei.
Secondo aziende e cittadini il futuro post-Covid è imminente
Tre organizzazioni su quattro e due consumatori su tre vedono nel 2022 l’anno del rilancio. Affinché sia possibile delineare un percorso di ripresa e costruire nuovi modelli di crescita e sviluppo sostenibili nel lungo periodo, è necessario per le aziende iniziare sin da subito a conoscere, comprendere e capitalizzare i trend che definiranno il futuro. In questo contesto, le rinnovate esigenze dei cittadini sollecitano nuove traiettorie di sviluppo per imprese e istituzioni, in cui il digitale, l’innovazione e l’uso consapevole delle risorse sono i principali pilastri su cui fondare l’Italia del domani.
Lo strumento strategico, ideato dall’UE a favore degli Stati Membri, da cui ripartire è il Next Generation EU. Tale iniziativa intende avviare un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo con l’obiettivo di consegnare alle prossime generazioni un paese più moderno e resiliente, all’interno di un’Europa più forte e solidale. Secondo una ricerca Deloitte, 9 aziende e 9 cittadini su 10 considerano NGEU uno strumento di fondamentale importanza per supportare il rilancio del nostro Paese e oltre il 70% ha fiducia nelle capacità del Governo nel garantire un corretto utilizzo dei fondi.
I dati elaborati da Deloitte
Coerentemente con il nuovo contesto, i pilastri del rilancio socio-economico nazionale sono, in particolare, la digitalizzazione, l’innovazione e la transizione verde, a cui sono destinate oltre il 50% delle risorse previste dal Piano. I dati elaborati da Deloitte evidenziano che i cittadini e le imprese italiane esprimono preferenze convergenti nell’attribuire fondamentale importanza per la ripartenza alla transizione digitale e a quella verde. Inoltre, a ulteriore supporto dell’importanza ricoperta da NGEU come indicatore delle strategie future, si è registrato un consistente aumento dell’interesse delle aziende nell’implementare progetti in linea con le direttrici del PNRR a seguito della presentazione ufficiale del Piano alla Commissione Europea: l’88% vuole raggiungere obiettivi di innovazione (+ 17 p.p.), l’82% di trasformazione digitale (+14 p.p.) e il 79% sostenibilità ambientale (+10 p.p.).
“I cittadini sono parte attiva del cambiamento – aggiunge Fabio Pompei, AD di Deloitte Italia – alla luce delle loro scelte di vita e consumo, sempre più digitali e verdi. Al contempo, è bene che le aziende adeguino le proprie strategie, andando incontro alle esigenze dei consumatori e accelerando tali trend anche grazie alle opportunità dirette e indirette riconducibili a Next Generation EU. Le istituzioni, infine, si devono fare interpreti, garanti e promotori del cambiamento riscrivendo le priorità e le linee di sviluppo della società e dell’economia del futuro.
“Innovazione e sostenibilità sono due priorità non alternative, bensì complementari – sottolinea Andrea Poggi, Leader Deloitte per l’Innovazione – Quindi sarà sempre più importante accostarle e implementarle strategicamente. Questa nuova declinazione di “Innovability, innovazione sostenibile”, letta in ottica antropocentrica, sarà la chiave di lettura per interpretare la nuova normalità”.