Valentino Rossi oggi
Rossi Valentino è un pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano. Tra i piloti più titolati del motociclismo, in virtù dei nove titoli mondiali conquistati (cinque dei quali vinti consecutivamente tra il 2001 e il 2005), è l’unico pilota nella storia del motomondiale ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti: 125 (1), 250 (1), 500 (1) e MotoGP (6). Dal 2014 è proprietario dello SKY Racing Team VR46.
Valentino Rossi news: età e vita privata
Figlio di Graziano Rossi, a sua volta pilota motociclistico a cavallo degli anni 1970 e 1980, nasce a Urbino per poi crescere a Tavullia, in provincia di Pesaro e Urbino. Oggi ha 42 anni. Grazie alla passione motociclistica del padre, Valentino vive fin dal suo primo anno di vita a contatto con i motori:
Nel corso della sua carriera professionistica ha sempre usato il 46 come numero di gara, anche nelle annate in cui ha avuto la possibilità di sfoggiare l’1 di campione in carica, poiché questo era il numero precedentemente utilizzato nel motomondiale sia dal padre, sia successivamente da un pilota giapponese di cui era molto appassionato, Norifumi Abe; da quest’ultimo Rossi trasse inoltre spunto per il suo primo soprannome agli esordi in classe 125, Rossifumi, cui seguì Valentinik con il passaggio in classe 250 e infine The Doctor dopo il primo titolo conseguito nella classe regina. Ha un fratello minore da parte di madre, Luca Marini, anche lui pilota motociclistico.
News Valentino Rossi: Ducati
Approdato a Borgo Panigale con la prospettiva di dare vita a «un accoppiamento tutto italiano» e vittorioso «come lo era stato quello fenomenale tra Agostini e la MV Agusta», tali aspettative saranno però seccamente smentite dal verdetto della pista: nel biennio trascorso in Ducati, decisamente tribolato e avaro di soddisfazioni, il pesarese non ottiene alcuna vittoria, collezionando come massimo bottino appena tre podi. Rossi non riesce ad adattarsi allo stile irruento della Desmosedici, una moto che non permetteva di essere guidata in una maniera che fosse all’altezza delle rivali, costringendo l’italiano e il compagno di squadra Hayden ad adottare rischiose e spesso infruttuose condotte di gara. Nonostante il pesante rinnovamento apportato alla moto bolognese per il 2012 — molto discusso tra il popolo ducatista poiché mette da parte uno dei tratti distintivi del marchio, ovvero il telaio a traliccio —, la cosa non sortisce effetti sul feeling di guida; a parere di Rossi, anche per l’atteggiamento del gruppo dirigente e tecnico di Borgo Panigale, restìo ad accogliere le richieste dei piloti.
Il motomondiale 2011 inizia con un settimo posto in Qatar, mentre per il suo primo podio con la Ducati, che rimarrà l’unico dell’anno, Rossi deve attendere Le Mans dov’è terzo al traguardo, alle spalle di Stoner e Dovizioso. Le grandi difficoltà che Rossi incontra nel cercare di domare l’irruenza della Desmosedici, ne falcidiano anche il corpo: su tutte, in Giappone cade e si ritira, subendo una frattura parziale al quinto dito della mano. A corollario di un anno negativo, il 23 ottobre 2011, durante il secondo giro del Gran Premio della Malesia, rimane coinvolto con Edwards nell’incidente che porta alla morte di Marco Simoncelli, suo amico, abituale compagno di allenamento oltreché rivale in pista. Due settimane dopo, chiuso con l’ennesimo ritiro dell’anno anche l’ultimo appuntamento di Valencia, conclude il campionato a un anonimo settimo posto; per la prima volta da quando gareggia nel motomondiale, inoltre, non riesce a vincere neanche una gara in stagione.