Da qualche giorno sono arrivate a Milano dall’Afghanistan 8 dottoresse, insieme alle loro famiglie. Secondo le parole di Alberto Sinigallia, che è il presidente della Fondazione Progetto Arca di Milano, “questo è stato possibile grazie alla prontezza e alla sinergia tra Progetto Arca, Fondazione Umberto Veronesi, Comune di Milano e Prefettura di Milano.”
Fin da metà agosto la Fondazione ha fatto pressione alle istituzioni affinché fosse permessa l’accoglienza di profughi provenienti dall’Afghanistan, recentemente tornata in mano ai talebani. Ora sono 34, le persone che appartengono alle otto famiglie accolte assieme alle dottoresse. Tra di loro, 10 sono bambini. Trascorsi dieci giorni di quarantena in un covid hotel, ora godono di protezione e privacy presso le strutture di Progetto Arca, nel rispetto delle loro condizioni giuridiche, nonché di quelle psicologiche. Inoltre la Fondazione ha messo “a disposizione in gratuità tutte le sue risorse, consegnando cioè beni di prima necessità e dedicando un’equipe multidisciplinare di operatori“.
Le otto dottoresse afgane erano impiegate presso il Centro di prevenzione e diagnosi del tumore al seno, che è stato inaugurato nel 2011 da Fondazione Umberto Veronesi per volere del suo fondatore, “che ha sempre pensato che la scienza potesse essere l’arma più efficace per mitigare i conflitti“.