Automotive, un settore in crisi quasi irrecuperabile? I dati

Uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia da Covid-19 è stato ed è ancora sicuramente quello dell’automobile. Nei primi sei mesi dell’anno le perdite hanno raggiunto valori inimmaginabili. Si è giunti di fatto ad azzerare le vendite di un comparto di rilevanza nazionale che non riesce tutt’oggi a risalire la cima. I mesi estivi hanno dato lievi segnali di ripresa. Agosto ha registrato dati positivi che hanno fatto sperare in un miglioramento della situazione. Un miglioramento, di fatto molto lento. Troppo per far sperare in un ribaltamento della situazione. Così, secondo gli ultimi dati di Confcommercio, le concessionarie auto in tutto il territorio nazionale hanno accusato perdite dal 40 al 60 percento. Queste enormi perdite mettono a rischio oltre 150.000 posti di lavoro.

Vendite auto, un settore poco supportato dallo Stato

Gli incentivi statali successivi allo scoppio della pandemia poco hanno potuto e, secondo gli operatori del settore, il 70% delle concessionarie è sull’orlo del fallimento. In estate sono stati stanziati dallo Stato incentivi insufficienti. Pochi rivenditori di auto hanno potuto beneficiare dei contributi previsti e, invece di provvedimenti correttivi che avrebbero di fatto migliorato la situazione, il Governo ha deciso di stanziare incentivi maggiori per il settore dei veicoli elettrici. Proprio quelli che rappresentano una minoranza del mercato. Quanti veicoli elettrici si vedono oggi in giro? E soprattutto quanti distributori di “energia” ci sono sul territorio nazionale? Il tutto è giustificato da una politica pro ambiente che, sembra, non sta facendo nulla per un ambito che necessita urgentemente di un risposta concreta per risalire la cima prima che la situazione divenga irreversibile

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