Perdere peso è certamente una prerogativa per tutti coloro che hanno qualche chilo di troppo e che sono anche affetti da patologie. In genere, la stragrande maggioranza delle diete si basa su una stretta marcata relativa all’apporto di calorie, che deve essere ovviamente ridotto. Ma è davvero la scelta migliore per i pazienti affetti da diabete di tipo 2? Non esattamente, dato che la forte riduzione di calorie porterebbe ad una resistenza all’insulina.
Stando a quanto scoperto ultimamente da alcuni studiosi del settore, il regime alimentare più indicato per le persone affette da diabete di tipo 2 è il cosiddetto “6 x 6”, che prevede un basso contenuto di carboidrati ma con un’articolazione più dettagliata, gestita in tre fasi. Nell’indagine portata avanti dagli esperti, infatti, questa tipologia di alimentazione si è rivelata decisamente più efficace rispetto alle diete con forti restrizioni caloriche.
Aumentare i cibi con proteine e fibre: la dieta in tre fasi
Ma come si struttura esattamente questa tipologia di dieta? Il concetto che sta alla base è molto semplice, dato che la peculiarità non consiste nella quantità di calorie consumate, ma nella qualità. Per essere più chiari, il livello da tenere basso è quello dei carboidrati (ma non vanno completamente esclusi dalla dieta, ndr) e quello degli alimenti cosiddetti “trasformati”.
Al contrario, la dieta “6 x 6” prevede un notevole incremento di cibi come le verdure o comunque tutti quei pasti ricchi di proteine e fibre. Come accennato in precedenza, questo regime alimentare si struttura in tre fasi. La prima prevede una forte riduzione di carboidrati, con un aumento dei cibi contenenti proteine (pesce, vegetali, noci, ecc). Nelle fase 2 si introduce un livello di carboidrati leggermente superiore, fino ad arrivare alla fase 3, dove i carboidrati vengono ulteriormente aumentati.
Nel momento in cui i pazienti non perdono più peso, il regime alimentare ha ottenuto il suo risultato, ovvero garantire una quota ideale di assunzione dei carboidrati.