Tommaso Sacchi è assessore alla Cultura di Milano, su designazione del sindaco Giuseppe Sala che, da poco più di 2 mesi, ha iniziato il secondo mandato come primo cittadino.
Tommaso Sacchi, classe 1983, è entrato nella nuova giunta Sala in veste di tecnico, anche se, in realtà, è sempre stato vicino politicamente al partito Democratico, pur come indipendente.
Di fatto Sacchi torna a nella sua città d’origine dov’è nato 38 anni fa. In effetti Sacchi ha conosciuto un periodo di trasferta a Firenze come capo della Segreteria Cultura del comune guidato da Dario Nardella. Non a caso, è stato il curatore della rassegna dedicata all’estate fiorentina.
Dopo gli studi superiori, Sacchi ha conseguito la laurea in scienza della comunicazione e il Master of Arts presso la Staffordshire University. Di conseguenza, la sua passione per il settore artistico lo ha presto proiettato nel settore delle mostre e rassegne culturali.
Il suo curriculum nel settore è piuttosto ampio. Fondatore del premio internazionale CROSS per le arti cosiddette performative, che coinvolgono gli artisti nell’eseguire un insieme di azioni davanti al pubblico, ha partecipato a biennali e triennali in Italia e all’estero (Venezia, Milano, Berlino, Shanghai).
Sacchi è stato coautore di installazioni artistiche e in cicli di conferenze, oltre ad avere avuto esperienze come direttore artistico di varie rassegne all’Auditorium di Milano e al Teatro de Verme. Con l’Università di Milano il rapporto è stato particolarmente stretto, visto che ha unito l’attività di curatore di rassegne a quello di docente.
La passione per l’insegnamento gli ha permesso di estendere la sua esperienza nel campo all’Università Cattolica del Sacro Cuore e presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Dal Politecnico di Milano all’Accademia di Brera il passo è stato breve, per poi ampliare le esperienze internazionali come docente alla New York University, in Spagna e in Cina.
Sacchi ritorna alle origini anche in qualità di assessore, considerando che aveva già maturato un’esperienza, tra il 2011 e il 2013, dirigendo l’ufficio progetti dell’assessorato alla Cultura alle dipendenze di Stefano Boeri.
Nel 2013-2014, Sacchi si è occupato anche della Comunicazione e pubbliche relazioni dello studio Stefano Boeri Architetti. Uno degli incarichi che ha seguito in quella veste, ha riguardato l’apertura del Bosco Verticale, il complesso di due palazzi nel centro direzionale di Milano che ospitano oltre 2mila alberi, all’insegna della biodiversità.
Da ottobre 2021 Sacchi ricopre il ruolo di assessore con competenze legate alle politiche della cultura, gestione della Fondazione scuole civiche e di alcuni grandi eventi, oltre che i rapporti con i municipi, in base alla sua delega.
Lo si può contattare via mail all’indirizzo dell’assessorato comunale ed è presente anche sui social con un profilo Facebook, seguito da 10.373 persone, su Linkedin e con un profilo Instagram.
Sul piano privato, le notizie del neo assessore alla cultura milanese sono davvero poche. Non mancano articoli sul web che inseriscono il tema vita privata nel titolo per poi limitarsi al curriculum di studi, carriera professionale e nuovo incarico.
Evidentemente, Tommaso Sacchi gradisce trattare il suo privato con molta discrezione e proporsi ai milanesi e follower sul piano più concreto delle iniziative professionali e culturali che intende promuovere.
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