Il celebre attore, regista, sceneggiatore e comico Massimo Troisi è morto il 4 giugno del 1994 a causa di un tragico arresto cardiaco. Questo episodio ha sconvolto l’immaginario collettivo dell’epoca poiché ha stroncato la vita di un artista amatissimo da tutti, sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori. Quando è morto Massimo Troisi, la sua carriera artistica aveva raggiunto vette rispettabilissime che lo avrebbero poi condotto ad una consacrazione internazionale più che meritata. Quindi, nel corso di questo articolo si ripercorreranno soprattutto gli ultimi giorni di un interprete del teatro e del cinema italiano che, ancora oggi, influenza stili ed opere di vario genere.
Gli ultimi giorni di Massimo Troisi
C’è da dire che Massimo Troisi ha costantemente convissuto con dei problemi di salute piuttosto gravi. Sin da quando è nato – ossia il 19 febbraio del 1953 – Massimo ha sempre fatto di tutto per dare il meglio di sé e per esprimere la sua verve artistica rassicurando costantemente colleghi e amici sulle sue effettive condizioni fisiche. Tuttavia, nel 1993 si sottopose ad un intervento chirurgico in quel di Los Angeles perché le valvole al titanio collocate sul suo cuore si erano visibilmente deteriorate. Questo episodio coincise con l’ultimazione della sceneggiatura de Il postino, scritta dallo stesso Troisi e dagli amici e colleghi Furio Scarpelli e Michael Radford – conosciuto indirettamente durante le riprese di Scusate il ritardo.
L’intervento al cuore fu abbastanza travagliato, tant’è che Troisi ebbe un infarto in corso d’opera. A quel punto, i medici gli suggerirono di procedere con un trapianto d’urgenza, ma l’attore e regista napoletano decise di interrompere la degenza ospedaliera di oltre un mese e mezzo per cominciare le riprese de Il postino, un film che racconta la splendida amicizia tra un umile postino e il popolarissimo poeta Pablo Neruda.
Quando è morto Massimo Troisi? La tragica scomparsa e il ricordo della sorella
Il set de Il postino vide il peggioramento inesorabile delle condizioni di salute di Troisi. Gli spostamenti tra Pantelleria, Salina e Procida indebolirono ulteriormente l’attore napoletano. Difatti, per alcune scene fu usata una controfigura affinché Massimo potesse quantomeno riposarsi. Purtroppo, Massimo non poté mai assistere all’anteprima nazionale che Procida riservò al film per celebrarne l’uscita nel migliore dei modi. Il regista e comico partenopeo morì il 4 giugno del 1994 a Ostia a casa di una delle sue sorelle – Annamaria – a causa di un attacco cardiaco scatenato da una debilitante febbre reumatica.
La morte prematura dell’artista lasciò tutti senza parole. Il film diretto da Michael Radford diventò, quindi, una sorta di testamento spirituale di un interprete dotato di una sensibilità fuori dal comune. Inoltre, la qualità oggettiva di questa pellicola fu riconosciuta persino dall’Academy che inserì Massimo tra i candidati per l’Oscar come miglior attore – una delle cinque candidature ricevute dal film. Ciò che resta di Massimo Troisi è un ricordo indelebile condiviso da vecchie e nuove generazioni. La sorella Rosaria Troisi ribadisce continuamente quanto fosse speciale suo fratello poiché è stato un uomo che ha cercato sempre di arginare qualunque ostacolo usando una leggerezza ed un’intelligenza che ben pochi artisti possono vantare.