La Russia ha bloccato nella nazione ucraina milioni di tonnellate di grano e il rischio adesso per il vecchio continente è quello di andare incontro a una nuova carestia alimentare.
Le milizie russe sono riuscite nell’intendo di distruggere circa trecentomila tonnellate di grano a seguito dei bombardamenti portanti avanti nel porto di Mykolaiv. Ma non solo, perchè da quanto raccontano i giornali ucraini, altre migliaia di tonnellate di grano sarebbero state rubate dai granai del Donbass e in seguito impacchettata e spedito in direzione Mosca.
Una scelta quella portata avanti dalla Russia, forse più di carattere strategico che meramente predatorio.
Non bisogna dimenticare come una delle conseguenze più devastanti che il conflitto ucraino rischia di portare con sé, riguarda proprio una possibile carestia alimentare che potrebbe abbattersi sull’intero occidente. E la distruzione e il blocco di tutte queste tonnellate di grano, potrebbe essere il primo segnale che a situazione in tal senso sta degenerando. In primo luogo perché l’Ucraina è una delle più grandi nazioni al mondo per quanto riguarda la produzione di cereali, e il vecchio continente uno dei principali acquirenti.
Non sarà semplice, in particolar modo per l’industria, sopperire adesso a queste carenze. L’Unione Europea guarda naturalmente a questa situazione con finita preoccupazione, provando a sbloccare le trattative affinchè quantomeno i trenta milioni di tonnellate di grano, che sono bloccati ad est della nazione, possano essere finalmente spedite all’Occidente.
Già nel mese di maggio, l’Ue aveva deciso di creare dei veri e propri corridoi del grano, stabilendo per il suo passaggio, una linea che attraversa la Lituania e la Polonia. Una soluzione che però ha fin dal principio preso le sembianze di un mero palliativo, in primo luogo perché i vagoni su cui viaggiano queste merci, non hanno in alcun modo la capienza di quelli originari. E questo significa che per quanto questo corridoio del grano si stia rivelando utile, non è minimamente in grado di soddisfare in termini quantitativi la precedente richiesta di grano dell’Occidente prima dello scoppio del conflitto.
Si era anche avanzata l’ipotesi di avviare una trattativa con la Bielorussia chiedendo aiuto su questo specifico punto. Ma alla fine i leader europei hanno deciso di abbandonare questa pista diplomatica in quanto si ritiene che si tratti di una nazione troppo vicina, troppo amichevole con la Russia.
C’è però un ulteriore soluzione di cui si discute ai tavoli europei, e che si sta forse rivelando l’unica percorribile per provare ad arginare quella che di giorno in giorni, sta diventando una crisi alimentare senza precedenti. Potrebbe essere infatti la Romania la nazione a cui chiedere aiuto per risolvere questo problema del grano che rischia nei prossimi mesi di mettere in ginocchio il vecchio continente. Nei giorni scorsi la Presidentessa Ue Ursula von der Leyen ha avuto un incontro a Kiev con il primo ministro rumento Denys Smihal.
Si è proposto di fare un nuovo accordo con la Romania. L’idea avanzata da Bruxelles, sarebbe quella di caricare i treni in partenza da Odessa e farli arrivare sulla delta del danubio, che confina per l’appunto con la nazione guidata da Smihal. Il problema però è che si tratta di un’operazione molto costosa da portare a termine, e le prossime settimane saranno decisive per capire la fattibilità di questa soluzione da molti punti di vista. Resta comunque il fatto che, o l’Unione Europea riesce entro pochi mesi a rimediare a questa carenza di grano, oppure si andrà sempre più veloci e spediti verso una nuova crisi alimentare.
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