È notizia di questi giorni che potrebbe essere arrivata nel mondo un’altra misteriosa epidemia di cui al momento però si sa pochissimo.
Come se il vaiolo di scimmie, comparso d’improvviso alcune settimane fa in tutto il vecchio continente, non bastasse, potrebbe ben presto arrivare in Europa un’altra malattia che sembra preoccupare non poco gli scienziati di tutto il mondo.
In Corea del Nord è infatti apparsa d’improvviso una misteriosa malattia intestinale che per il momento, non è stata ancora identificata. La notizia arriva direttamente dalle autorità sanitarie della nazione, con il governo che ha spiegato di aver individuato un focolaio nella città di Pyongyang che si va a sommare a quelli che già esistevano per il coronavirus.
La scelta è stata quella di predisporre una quarantena di massa per tutti coloro che entrano a contatto con un caso positivo, nella speranza di poter fermare sul nascere quella che sembra forse configurarsi come una nuova epidemia. C’è anche il sospetto tra i medici, che possa trattarsi di tifo o anche di colera, ma per il momento si tratta soltanto di speculazione e nessuna conferma è arrivata in merito. In Corea del Nord sembrano comunque spaventati dall’insorgere di questa nuova malattia, e oltretutto il governo non ha ancora pubblicato il numero ufficiale delle persone infette, limitandosi per il momento semplicemente a riferire l’esistenza di un focolaio nella capitale.
Una prima stima parla di circa ventimila persone infette, che sarebbero oltretutto sottostimate dai dati ufficiali, ma bisognerà attendere ulteriori comunicazioni da parte delle autorità sanitaria nordcoreane.
Questa notizia arriva in un momento complicato per il vecchio continente, che in queste settimane sta facendo i conti con la comparsa a macchia d’olio del vaiolo delle scimmie, che per il momento fortunatamente, ha un grado di mortalità bassissima nei confronti di sviluppa l’infezione dopo essersi contagiato. Il focolaio più grande in Italia è attualmente quello che è scoppiato nella città di Padova, che sta oltretutto destando molto scalpore in questi giorni sui media, per via del motivo per cui sembra essersi sviluppato.
Il focolaio sarebbe infatti nato a causa di alcuni incontri sessuali che erano stati organizzati utilizzando delle chat anonime.
A confermare questa notizia è stato Luca Sbrogiò, che ricopre il ruolo di medico e direttore del dipartimento di prevenzione della città. L’uomo in merito ha dichiarato: “In Italia secondo quanto riferito dal Ministero della Salute, ci sono in totale una cinquantina di positività – spiega -. Ad oggi, quello di Padova, è il focolaio epidemico più rilevante a livello nazionale legato ad un’unica catena epidemiologica. Un individuo proveniente dalla Spagna ha avuto modo di contagiare altre quattro persone nella città di Padova, queste hanno poi avuto contatti intimi con altre quattro persone che, per una questione di anonimato nel rapporto, non siamo stati in grado di tracciare”.
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