“La calda stagione” delle spese fiscali è iniziata. Dallo scorso 23 maggio è cominciata “la maratona” dei pagamenti delle tasse, ovvero da quando è stato reso disponibile il modello 730 precompilato di cui si è fatto tanto parlare.
Ma quando si parla di tasse, per il “malcapitato” contribuente italiano, si tratta solo davvero di dover sborsare denaro?
Oppure esistono strade e alternative per “compiere il proprio dovere” cercando anche di risparmiare e di recuperare un po’ di soldini?
La risposta non è difficile da trovare e corrisponde alla parola detrazioni.
In un momento particolarmente delicato per l’economia italiana, Governo e Fisco non trascurano di guardare con attenzione alle famiglie che hanno minori a carico, e che quindi devono accollarsi spese scolastiche di non poco conto, oppure a quelle che ancora devono sostenere le spese universitarie dei figli.
Non è sempre facile, magari per famiglie monoreddito, gestire libri, cartelle, accessori scolastici, soprattutto se i figli sono come minimo due.
Per non parlare poi dei costi di un figlio all’università tra tasse e libri di testo. Se poi deve studiare fuori sede, con affitto e sostentamento, le spese diventano esorbitanti.
Spese mediche, spese veterinarie e anche spese scolastiche: il Fisco non è un nemico contro il quale combattere. Le famiglie in difficoltà possono trovare una soluzione per evitare “salassi”. Occorre, però, muoversi come sempre in tempo, avere le giuste conoscenze e rispettare le regole sulle quali, si sa, il Fisco non ama transigere.
Intanto cominciamo col dire che la dichiarazione dei redditi può essere presentata da dipendenti, pensionati, collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co) o a progetto, contribuenti che percepiscono indennità di reddito come Naspi, mobilità, che, anche se sprovvisti di sostituto d’imposta, hanno reddito di lavoro dipendente o assimilato.
Chi deve fare la dichiarazione dei redditi?
Il modello 730 può essere fatto da coloro che hanno percepito:
- redditi da lavoro dipendente e assimilati a quelli da lavoro dipendente;
- reddito da terreni e fabbricati;
- reddito da lavoro autonomo per il quale non è richiesta la partita IVA;
- altri proventi (es. proventi da terreni e/o fabbricati ubicati all’estero);
- reddito soggetto a tassazione separata.
Tra le spese deducibili che consentono di beneficiare del rimborso Irpef del 19% , rientrano quelle sostenute per la frequenza delle scuole materne, materne, elementari e medie, superiori, statali e paritarie e per le iscrizioni universitarie o corsi di specializzazione in pubblico o università private. Per gli studenti universitari, sia in itinere che fuori corso, è anche possibile beneficiare della detrazione dalla spesa per l’affitto.