Nella straordinaria cultura italiana gastronomica dei nostri borghi marinari, il nome pesce povero si riferisce a un gruppo di pesci che non è stato in fondo definito scientificamente, ma che è il risultato di tradizioni popolari uniche.
In effetti, questi pesci erano originariamente “la rimanenza” dopo una battuta di pesce notturna, ed erano più difficili da vendere –nonostante il prezzo più basso– e spesso venivano portati a casa a fine giornata dallo stesso pescatore che ne sapeva apprezzare come pochi le qualità eccelse.
Tesori nascosti del mare, qualità assoluta, materie prime uniche da conoscere e da nobilitare.
Tutto ciò si rivela fondamentale più che mai in un periodo in cui si fa tanto parlare di sostenibilità, di non spreco, laddove certamente le famiglie fanno fatica ad arrivare e fine mese. La soluzione arriva dal passato, è a portata di mano.
Il mare offre “primizie” uniche come alici, sarde, canocchie, palamite, cefali, sgombri. Il guaio è che è ancora difficile trovarli sulle tavole dei ristoranti, dal momento che rimane la loro palese difficoltà nel farli comprendere al pubblico.
Il prezzo del pesce povero, in primis il pesce azzurro, è ancora oggi più abbordabile rispetto ad altre specie più rinomate… ma questo accade semplicemente anche perché c’è poca richiesta!
La verità è, come confermano molti esperti gastronomici, che questi pesci possono avere un sapore tanto buono quanto le specie più celebri. In verità sono ancora più sani in quanto sono più ricchi di omega3 e poveri di grassi.
Le associazioni alimentari e i consorzi di pescatori stanno cercando, da tempo, di avviare concrete campagne di comunicazione sulle proprietà nutritive e sull’ottimo rapporto qualità-prezzo del pesce azzurro.
Lo fanno nel tentativo non solo di educare i consumatori alle vere qualità del mare, ma anche di promuovere le tradizioni tipiche del mare e sostenere. piccole imprese di pesca in un momento certo non facile, dove i rincari della benzina hanno anche condizionato e non poco i lavori dei pescherecci.
Anche per quanto riguarda il mare occorre promuovere il concetto di stagionalità. Questo va fatto per garantire che le diverse specie presenti nei sistemi marini.
Il pesce azzurro è solitamente poco costoso, ha un sapore delicato, cuoce rapidamente e assorbe a sè praticamente qualsiasi salsa o erbe in cui lo cucini. I tipi più popolari di pesce bianco includono sgombro, tonnetto, alici. Ma anche crostacei a basso costo come le canocchie.