Andiamo a vedere qual è la situazione del valore dell’oro in questa fase piuttosto delicata per via del conflitto tra Russia e Ucraina
Con l’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione il mercato relativo al prezioso metallo giallo sta vivendo un periodo decisamente anomalo.
Per diverse settimane l’oro è rimasto in un intervallo compreso di valore compreso tra 1.807 e 1.879 dollari USA visto che i tassi di interesse in aumento e le aspettative di inflazione incidono sulla stato di rifugio sicuro del metallo giallo.
Molte banche centrali stanno alzando i tassi al ritmo più veloce per combattere l’inflazione che va ad intaccare la ricchezza frenando una politica monetaria estremamente espansiva. Quando le aspettative di inflazione si consolidano è un gran problema per le banche centrali. Andiamo a vedere dunque cosa comporta ciò al mercato dell’oro.
Oro: i potenziali rischi che corre allo stato attuale
I crescenti rischi di recessione hanno visto i rendimenti nominali fermarsi dal loro percorso parabolico. Allo stesso tempo le aspettative di inflazione sui prezzi di mercato sono state abbassate.
In virtù di ciò è da ponderare il rischio per il prezzo dell’oro dovuto alla possibilità che i rendimenti reali riprendano la loro curva la rialzo. Uno scenario che può verificarsi se le aspettative di inflazione diminuiscono o sei rendimenti nominali aumentano. Un rendimento nominale più elevato potrebbe comportare un aumento del dollaro in Usa, che ha il potenziale per influenzare il prezzo dell’oro.
Adesso però i paesi europei sembrano pronti a colpire la Russia anche per quanto concerne il prezioso metallo. A breve la decisione sarà adottata dal G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti) un modo tale da impedire ai vertici russi di usare l’oro per convertire i loro beni, aggirando così le molteplici sanzioni arrivate finora.
Un altro duro colpo all’economia di Mosca con perdite stimate di 20 miliardi di dollari. Secondo alcuni esperti bloccando i flussi d’oro yuan e rublo finiranno per rivalutarsi grazie alle proprie riserve auree. Potrebbero infatti crescere di valore vista la scarsa reperibilità sul mercato. La Russia è il secondo produttore al mondo di oro al mondo. Per questo la notizia del possibile blocco dell’export avrà un peso sul mercato a livello globale.