Il bonus benzina da 200 euro è una misura introdotta dal governo per aiutare i lavoratori dipendenti a fronteggiare il caro carburante.
Nonostante il taglio sulle accise dei carburanti che ha ridotto il 30% il costo alla pompa, nel corso delle ultime settimane si è registrato un nuovo aumento, che ha fatto lievitare le tariffe oltre i €2 al litro.
Il nuovo aumento dei costi del carburante è frutto degli scenari economico-politici incerti, alimentati dallo scontro tra Russia e Ucraina. Le famiglie italiane e i lavoratori fanno fatica ad arrivare a fine mese e a far quadrare i conti.
Per questo motivo il Governo è intervenuto introducendo un sostegno economico del valore di €200 che può essere richiesto dai lavoratori dipendenti. Il bonus è inserito direttamente in busta paga e non concorre alla formazione del reddito imponibile.
In sostanza, come per tutti i bonus finora erogati dal Governo, la somma di denaro è inserita nei cedolini ma non impatta sul pagamento dell’Irpef.
Il bonus benzina del valore di €200 previsto per far fronte al caro carburante nel 2022 è ceduto a titolo gratuito dalle aziende private ai lavoratori dipendenti. Ogni singolo lavoratore può percepire l’importo del bonus, che sarà inserito direttamente in busta paga. Tuttavia, il bonus non concorre alla formazione del reddito, pertanto è esentasse.
Per ora non sono previsti requisiti o tetti al reddito per ottenere il beneficio di €200. L’unico limite attualmente noto riguarda il fatto che il beneficio economico è rivolto ai lavoratori dipendenti delle aziende private.
Occorre ricordare che, secondo alcune normative precedenti a quella di cui ci stiamo occupando, le aziende hanno già la possibilità di accedere ad un contributo pari a 258,23 euro. In tal caso, si tratta di un cd “fringe benefit” cioè di buoni carburante e buoni spesa che le aziende concedono ai lavoratori dipendenti.
Nel corso del biennio della pandemia (2020-2021) il suddetto sostegno economico era stato raddoppiato ad un valore pari a 516,46 euro.
L’attuale bonus di €200 previsto per sostenere le spese relative ai costi del carburante non prevede alcuna richiesta. Ciò vuol dire che è compito dell’azienda decidere se vuole accedere o meno al beneficio, per concederlo ai propri dipendenti.
Come abbiamo visto, esiste già un bonus del valore di 258,23 euro che le aziende erogano in favore di alcune categorie di lavoratori in qualità di “fringe benefit”. Per questo motivo, le attività aziendali che decidono di accedere anche al bonus da €200 dovranno fare molta attenzione alla denominazione che inseriscono in busta paga.
In particolare:
Entrambi i benefici sono esentasse. Tuttavia, l’esenzione fino a 258,23 euro non è valida per i dipendenti che già beneficiano di altri benefit, ad esempio nel caso di auto aziendali assegnate ad uso promiscuo. Perché in questo caso il costo del carburante è già compreso nella denominazione del costo chilometrico,indicato nelle tabelle ACI.
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