Roma, Milano e le città di tutta Italia sono state intasate per mesi e mesi dalle impalcature, dopo che i proprietari immobiliari si sono precipitati a sfruttare i “generosi programmi governativi”.
Il riferimento appare chiaro, è quello al Superbonus 110%, uno dei casi di certo più intricati e complessi della recente storia economico-edilizia del nostro Paese.
Si tratta di lavori di ristrutturazione di edifici e in particolare di opere relative al rinovo dell’efficienza energetica.
Il problema è che molti di coloro che hanno fatto richiesta dei crediti, e di fatto li hanno ricevuti, erano truffatori.
Invece di pagare per un migliore isolamento, per finestre senza correnti d’aria e caldaie più pulite, parte del sostegno statale ha finito per finanziare investimenti in criptovalute, oro e altri beni.
Questo accadeva, almeno secondo le autorità italiane e in particolare le indagini incrociate di Guardia di Finanza e Fisco.
Le autorità sospettano che 4,4 miliardi di euro (5 miliardi di dollari) siano finiti nelle mani di criminali, in quella che il ministro delle Finanze Daniele Franco ha definito “una delle più grandi frodi nella storia della repubblica italiana”.
Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi ha perso la calma, alzando la voce, qualche mese fa, in conferenza stampa, mentre ha criticato apertamente il “sistema senza controlli” messo in atto dalla precedente amministrazione.
La corsa ai finanziamenti ha portato a un improvviso aumento della domanda che rischia di accelerare ulteriormente il peso dell’inflazione.
Il problema mostra come anche i progetti nati con le migliori intenzioni, come il Superbonus 110%, messo in atto per agevolare le imprese durante la pandemia e smuovere le acque di un settore in crisi come l’edilizia, possano ritorcersi contro se non gestiti correttamente.
In questi giorni Agenzia delle Entrate e Abi chiariscono ancora i dettagli della vicenda, dopo le polemiche nate con i vertici del mondo edilizio.
Più controlli e verifiche più rigorose in fase di acquisto. Sono le indicazioni diffuse da Abi l’associazione bancaria italiana, nei giorni scorsi. Tutto ciò è avvenuto dopo la pubblicazione della circolare di 130 pagine diffusa dall’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è chiarire tutte le regole materia di Superbonus, in particolare quelle relative a controlli e responsabilità.
In particolare, Abi si è focalizzata sulla diligenza rafforzata che devono avere gli acquirenti, in particolare quando siano banche o intermediari finanziari.
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