La nuova proposta dei sindacati ha come obiettivo quello di garantire 200 euro in più di stipendio sulla busta paga e non una tantum come per il bonus per far fronte all’attuale situazione economica
L’aumento sconsiderato dei prezzi ha portato in molti a riflettere sul da farsi. Era dal 1986 che il costo dei beni reperibili al supermercato non era così alto. Ecco il possibile scenario.
L’introduzione del bonus 200 euro in busta paga per tamponare l’emergenza economica dovuta ai continui rincari potrebbe essere il viatico ad un importante cambiamento. È quello che si augura il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
A suo modo di vedere questo provvedimento dovrebbe essere definitivo e non una tantum come avviene in questa fase. L’inflazione d’altronde è arrivata a cifre record, raggiungendo un +8% nel mese di giugno, così come non accadeva dal 1986. Insomma l’auspicio è quello di garantire ai lavoratori salari che vadano di pari passo con l’aumento del costo della vita.
Busta paga, come garantire maggiore liquidità ai cittadini: le soluzioni
La proposta è stata ufficialmente esposta da Landini durante il convegno “il lavoro interroga” organizzati dalla confederazione con sede a Corso Italia a Roma. Vanno però ideate delle soluzioni per rendere il tutto possibile.
Un esempio in tal senso potrebbe essere il taglio del cuneo fiscale. Landini però in questo caso si gradirebbe che il beneficio sia rivolto a tutti in egual misura. Non è più il momento di dividere. Al contempo non bisogna abbassare la guardia per quanto concerne il sistema pensionistico. In pratica se tagliare il cuneo per aumentare i salari finisce con l’impoverire i contributi che servono alla pensione, si crea un nuovo problema che non può non essere preso in considerazione.
Un altro obiettivo da perseguire è quello di combattere la precarietà eliminando leggi sbagliate che sono state fatte nel corso degli anni. La stabilità deve essere un altro dei capisaldi secondo Landini che ha ribadito anche la necessità di avere un salario minimo, così come si era auspicato qualche anno fa. Al contempo non bisogna badare solo alle mere questioni economiche, bensì anche ai diritti previsti dai contratti stessi.