La cottura con forno a microonde è sicura. Non c’è alcuno studio che dimostra un aumento del rischio di cancro o di un minor valore nutrizionale del cibo.
Il forno a microonde è diventato uno degli elettrodomestici indispensabili che popolano le case degli italiani e non solo. Grazie a questo piccolo strumento è possibile velocizzare la cottura del cibo o lo scongelamento degli alimenti surgelati. Tuttavia c’è chi si domanda se la cottura con forno a microonde possa aumentare l’incidenza di contrarre il cancro. Ecco cosa risponde l’Airc.
L’Airc è la fondazione per la ricerca sul cancro, ovvero un ente privato senza fini di lucro fondata grazie all’iniziativa di alcuni ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano.
In seguito ad alcuni studi recenti è stato possibile chiarire i dubbi in merito alla sicurezza della cottura con forno a microonde e l’incidenza di questo elettrodomestico sulla possibilità di contrarre il cancro. Non solo, ma alcuni consumatori hanno sollevato dubbi anche in merito ai valori nutrizionali del cibo che viene cotto nel forno a microonde.
I forni a microonde sono degli elettrodomestici molto utilizzati dagli italiani e non solo. Si tratta di un apparecchio grazie al quale è possibile scaldare il cibo sfruttando l’azione delle radiazioni a radiofrequenza. Queste sono caratterizzate da una bassa quantità di energia.
Infatti, è stato ampiamente dimostrato che solo le radiazioni ad alta energia hanno la capacità di ionizzare le cose e dunque di modificare la struttura subatomica della materia. Quando ciò accade, possono essere prodotte delle alterazioni a livello del DNA, contribuendo ad aumentare il rischio di sviluppare un cancro.
Tuttavia, come abbiamo visto, i forni a microonde utilizzano le radiazioni a bassa quantità di energia. Pertanto, il cibo scaldato non è radioattivo proprio perché non è sottoposto a radiazioni ionizzanti. Inoltre, gli alimenti cotti con l’ausilio del forno a microonde presentano un valore nutrizionale migliore rispetto a quelli cucinati con i metodi classici.
Anche se, la cultura classica è in grado di eliminare eventuali batteri o tossine che possono essere presenti nel cibo conservato male. Pertanto, l’unico rischio a cui la salute umana è esposta a causa dell’utilizzo del microonde riguarda proprio la sua incapacità di “sanificare” i cibi conservati male.
Il forno a microonde è un elettrodomestico che sfrutta i campi elettromagnetici generati dall’apparecchio. Dunque viene scaldato sfruttando l’interazione della materia, ovvero l’interazione che avviene tra le particelle d’acqua e i grassi contenuti negli alimenti.
I metodi di cottura classici (fornelli elettrici o a gas) scaldano il cibo per irraggiamento o per conduzione. Questo sistema di cottura prevede che l’alimento venga scaldato partendo dall’esterno, per poi arrivare all’interno.
Il forno a microonde, invece, funziona in modo esattamente opposto. Infatti, quest’elettrodomestico spesso cuoce partendo dall’interno e arrivando all’esterno. In questo modo, le molecole di acqua non evaporano velocemente permettendo ai nutrienti dell’alimento di non essere dispersi a causa della cottura.
Il metodo di cottura del microonde non è innovativo: il brevetto risale al 1946. Questi piccoli elettrodomestici hanno fatto, per la prima volta, la loro comparsa negli Stati Uniti verso la fine degli anni 50.
Alla luce di questi dati, possiamo dire di avere abbastanza esperienza per poter affermare che questo metodo di cottura non espone la salute umana ad alcun rischio. O, perlomeno, non aumenta la possibilità di contrarre un cancro.
Probabilmente uno dei motivi per i quali si associa il microonde al tumore o ai rischi generici per la salute, riguarda il fatto che questo strumento emette radiazioni a radiofrequenza. Generalmente quando sentiamo parlare di radiazioni pensiamo subito a qualcosa che nuoce alla salute.
Tuttavia, quelle prodotte dal forno sono assorbite dalle molecole d’acqua e grasso contenute nell’alimento e grazie, all’energia ricevuta, permette a tali molecole di vibrare. Il calore, infatti, è proprio provocato dallo sfregamento tra la molecola di acqua e di grasso. Questo è il modo mediante il quale il cibo è cotto nel microonde.
Generalmente, però, la parola radiazioni fa venire in mente quelle prodotti dalle centrali o dalle armi nucleari, che sono note per provocare alterazioni genetiche.
Ma anche i raggi x prodotti dal Sole sono definite radiazioni e, tra l’altro, sono anche del tipo ionizzanti. Quelle prodotte dal microonde, invece, sono a bassa energia e non sono di tipo ionizzante.
Ciò vuol dire che quando queste radiazioni colpiscono gli atomi, sono in grado di farli vibrare ma non hanno la capacità di allontanare un elettrone dal suo legame. In sostanza, le radiazioni prodotte non microonde non sono in grado di indurre mutazioni del DNA, perché non abbastanza potenti.
(Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).
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