L’energia rinnovabile e pulita, come obiettivo prioritario per un futuro migliore, rientra tra i capisaldi della Commissione Europa.
Del resto, quale scelta migliore adottare se non quella di spingere verso progettualità “green” quali fotovoltaico ed eolico, incentivando con programmi ad hoc l’installazione di nuove apparecchiature.
Inculcare la mentalità dell’energia sostenibile non può essere che una delle soluzioni chiave per combattere il caro-energia e trovare anche una soluzione nel tempo definitiva alla dipendenza dal gas.
L’Italia in particolare, sin dal primo momento, ha pagato, più di ogni altro Paese, dazio, per la sua dipendenza del 40% dal gas russo.
Inutile nascondere il fatto che la crisi energetica e i conseguenti nefasti rincari sono anche dipesi dalla miccia che è divampata in un grande incendio causato dall’inatteso e tragico conflitto russo-ucraino.
Tuttavia, l’energia solare è un’attività complessa, poiché molti fattori esterni influenzano la fattibilità degli impianti fotovoltaici.
Le normative locali hanno un impatto significativo sull’industria dell’energia solare. Con legislazione sfavorevole, i pannelli solari hanno un’utilità limitata anche in luoghi soleggiati. D’altra parte, incentivi e leggi favorevoli possono far funzionare l’energia solare anche con poca luce solare.
Non c’è dubbio che le nuove normative della Commissione Europea, in tal senso, hanno rivoluzionato in positivo la possibilità di decidere di installare un impianto fotovoltaico.
Entro il 2030 l’Europa confida che tutte le famiglie abbiano un impianto fotovoltaico nella propria abitazione.
Quando i governi vogliono motivare l’uso dell’energia solare, una soluzione molto comune è ridurre il carico fiscale per la tecnologia fotovoltaica. In alternativa, i governi possono introdurre vantaggi fiscali per le case e le imprese che utilizzano l’energia solare. I due tipi più comuni di benefici fiscali sono le esenzioni e i crediti.
Per quanto riguarda l’Italia, sempre in merito al fotovoltaico, esiste poi il cosiddetto bonus di accumulo.
Nello specifico, il credito di imposta spetta alle persone fisiche che hanno inserito un sistema di accumulo su impianti fotovoltaici già installati oppure su quelli di nuova installazione. Ma anche su quelli che beneficiano degli incentivi per lo scambio sul posto.
Le spese devono essere documentate ed effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 e rientrare entro un limite di ben 3 milioni di euro. Ancora non si conosce la percentuale del credito di imposta. Questa sarà quindi comunicata a breve dall’Agenzia delle Entrate.
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