Tasse, argomento spinoso e spesso controverso, soprattutto in una Nazione dove la pressione fiscale è tra le più alte della Vecchia Europa.
Maggio e giugno, mesi appena trascorsi, erano i periodi “caldi” per presentare la dichiarazione dei redditi, con il modello 730 precompilato di cui si è fatto tanto parlare.
Il Fisco in Italia, da sempre, agisce con, ti piaccia o meno, la metodologia de “bastone e carota”.
Ti agevola, ti viene incontro, ma se non rispondi alle scadenze e alle sollecitazioni ti volta le spalle e hai poche speranze di recuperare il terreno perduto.
Partiamo dall’inizio. La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi comporta una sanzione che va dal 120% al 240% delle imposte dovute. Le sanzioni minime (da 250 euro a 1.000 euro) sono applicabili se nella dichiarazione non è emerso alcun onere fiscale.
Una dichiarazione dei redditi che mostri o un reddito imponibile inferiore a quello accertato o un credito d’imposta superiore a quello dovuto al contribuente (ossia una dichiarazione non veritiera) comporta una sanzione che va dal 90% al 180% delle maggiori imposte dovute.
L’omesso e/o ritardato pagamento di imposte, di qualsiasi natura e natura, comporta una penale pari al 30% dell’imposta non pagata/tardiva. Tuttavia, nei casi in cui il ritardo sia entro 15 giorni, la penale è pari all’1% al giorno; se il ritardo è compreso tra 15 e 90 giorni, la penale è pari al 15%.
L’auto-dichiarazione delle infrazioni alla normativa tributaria è consentita dietro pagamento delle maggiori imposte e delle ridotte sanzioni amministrative.
Le penalità ridotte sono sempre calcolate in base alla fascia di penalità applicabile.
L’avvio di una verifica non preclude più la possibilità di modificare le dichiarazioni dei redditi o di effettuare ritardati pagamenti delle imposte.
La sanzione è ridotta da 1/10 (piano inferiore), se la correzione avviene entro 30 giorni (solo per omesso/minore versamento tributario), fino a 1/5 (piano superiore) se la correzione viene effettuata durante un tributo controllo dell’autorità o dopo il rilascio di un verbale di accertamento.
Sulle cartelle esattoriali il Governo è sempre attento. È diverse novità sicuramente entreranno in vigore per il 2023 con il nuovo decreto fiscale. Nel frattempo arriva una nuova opportunità per le famiglie indebitate. Il pagamento delle cartelle esattoriali può essere in 120 rate. Una dilazione in 10 anni dei debiti dei contribuenti che sembra riguarderà anche gli indebitati di grossa taglia.
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