Nel 312 A.C. il primo acquedotto romano, l’Aqua Appia, iniziò a fornire oltre 70.000 metri cubi d’acqua al giorno nel cuore di Roma.
Questa meraviglia ingegneristica è stata concepita e costruita per garantire che la popolazione urbana di Roma potesse godere di un approvvigionamento affidabile di abbondante acqua potabile.
Ma 2.300 anni dopo, la capitale è in difficoltà. La primavera e l’estate del 2017 sono state le più secche degli ultimi 60 anni: una tempesta perfetta di precipitazioni insolitamente basse e temperature eccezionalmente elevate aveva portato e porta ancora oggi restrizioni idriche a Roma e nel sud Italia.
Per molti italiani tutto questo ha evidenziato la fragilità dell’approvvigionamento idrico della nazione. La domanda chiave è: “Come può l’Italia fare meglio per risparmiare acqua, in una nazione che solitamente soffre del dramma della siccità soprattutto al Centro Sud?”
Probabilmente la prima soluzione sarebbe quella di riparare e rinnovare le infrastrutture idriche “malate” del paese.
La rete di distribuzione italiana gestisce ogni anno poco più di dieci miliardi di metri cubi di acqua, di cui poco meno di quattro miliardi di metri cubi (circa tre miliardi di metri cubi) viene persa per perdite.
Ciò sta spingendo in maggiori investimenti e aggiornamenti urgenti a livello locale e nazionale, nell’ottica di mantenere nel sistema una parte maggiore della preziosa acqua potabile di casa nostra.
Mentre riparazioni, manutenzione e miglioramenti faranno risparmiare acqua, sono i cittadini a dover fare la loro parte. Tutto ciò deve avvenire soprattutto in estate, e nelle proprie abitazioni, per contribuire al risparmio d’acqua, in particolare durante la stagione calda.
Gli italiani utilizzano circa dieci volte più acqua di quella necessaria per soddisfare i bisogni umani di base. Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica è la chiave per cambiare i comportamenti dispendiosi.
Piccoli cambiamenti applicati in tutto il paese potrebbero avere un grande impatto e ci sono cose che tutti possono fare meglio. Le docce sono uno degli strumenti di maggiore spreco di acqua domestica. In genere utilizzano più di 20 litri) al minuto.
Ridurre una doccia da dieci minuti a tre minuti, senza trascurare la propria pulizia personale, può far risparmiare almeno 70 litri a persona. Si tratta di quasi 840 litri ogni settimana, per una tipica famiglia di quattro persone.
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