La controversa, nonché poco decifrabile questione del Superbonus edilizio 110% finisce nelle mani dell’Agenzia delle Entrate.
Soprattutto interviene la Guardia di Finanza che da mesi ha avviato controlli sulla legittimità dei crediti rilasciati.
C’è poco da sorridere quando si parla di Superbonus 110%. Il mondo dell’edilizia italiano è letteralmente in subbuglio. “La bomba” è esplosa da quando le banche hanno bloccato la cessione dei crediti. Tutto questo accadeva mentre Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza lavoravano di concerto per capire quante “concessioni troppo facili” sono state erogate.
Il sospetto concreto è che siano decine e decine le società addirittura nate ex novo. Lo hanno fatto allo scopo di intascare le agevolazioni e senza nessun solido passato creditizio alle spalle.
Solo oggi il Governo si rende conto dell’eccessiva facilità con cui sono state concesse somme ingenti. Dall’altra parte, quei professionisti che si ritengono la parte per così dire sana del Paese, insorgono.
Il blocco dei crediti anche per chi ha già ricevuto un ok di massima anticipando le spese dei lavori, potrebbe di fatto mandare in ginocchio centinaia di aziende, e con esse i loro dipendenti.
A seguito di vari controlli effettuati, negli ultimi mesi, da parte dall’Agenzia delle Entrate, in relazione agli interventi edilizi sostenuti, si è reso necessario adottare altre misure di controllo per evitare l’aumento delle frodi fiscali.
In particolare, per contrastare tale fenomeno è stato pubblicato il Decreto Legge 11 novembre 2021 n.157, cd Decreto Controllo, che ha esteso l’ obbligo del visto di adempimento a tutti i bonus edilizi in corso e non solo al superbonus del 110%. Si precisa che tali disposizioni sono valide dal 12 novembre 2021.
Innanzitutto va ricordato che le possibilità per i beneficiari di agevolazioni fiscali nel settore edile sono le seguenti:
a) detrazione diretta in dichiarazione dei redditi.
b) sconto su fattura effettuato direttamente dall’impresa che esegue gli interventi.
c) cessione del credito ad altri soggetti, inclusi istituti di credito.
Per l’applicazione dello sconto in fattura e per la cessione del credito dovuto, è necessario inviare apposito modello di comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima informa sulle modalità con cui il beneficiario della detrazione può usufruire delle somme disponibili.
Per creare un unico strumento di riferimento, l’Agenzia ha messo a punto la circolare 23/E/2022. Il documento, che si articola in 130 pagine, raggruppa le risposte alle istanze di interpello fornite negli ultimi mesi su beneficiari, interventi agevolati, spese ammesse alla detrazione, scadenze e controlli.