Tempo di tasse, tempo di pagamenti “doverosi” e spesso “dolorosi” nei confronti dello Stato.
In un momento di crisi acuta per le famiglie e le imprese, i mesi delle tasse, i mesi di maggio e giugno, non fanno certo sorridere.
Non è sempre facile districarsi nel complicato mondo delle tasse. L’Italia rimane sempre il Paese con la pressione fiscale più alta, con la media del 25% da pagare allo Stato di tutto quello che incassiamo.
Prima la crisi delle attività direttamente collegata alla Pandemia, poi sono arrivate, come colpi di mannaia sulle nostre residue speranze, anche l’inflazione record alle stelle e i rincari energetici legati al sanguinoso conflitto russo-ucraino.
Ma facciamo un passo indietro per fornire alcune utili informazioni “di servizio”.
In particolare relative alla Certificazione Unica che un dipendente dovrebbe ricevere dalla propria azienda per essere messo nella condizione di pagare regolarmente le tasse.
Una dichiarazione dei redditi è un documento fiscale e contabile che informa l’Agenzia delle Entrate del reddito di un individuo. Descrive in dettaglio quanti soldi l’individuo ha guadagnato durante l’anno precedente. Ogni residente fiscale in Italia deve presentarne uno, ciò significa che sei tenuto a pagare se sei un residente italiano registrato o se risiedi in Italia da 183 a 184 giorni di calendario all’anno.
Se non presenti il Modulo 730, devi presentare il Certificato Unico (Certificazione Unica, CU). La CU si rivolge principalmente a dipendenti e pensionati. Il datore di lavoro dovrà fornire il modulo per i propri dipendenti, mentre l’INPS fornirà il modulo per i pensionati.
La CU viene utilizzata anche per dichiarare il reddito da lavoro indipendente, commissioni e qualsiasi altra fonte di reddito, come i canoni ottenuti da contratti di locazione a breve termine (denominati “Airbnb Tax”).
Entro il 16 marzo di quest’anno le aziende erano tenute a inviare la Certificazione Unica 2022 relativa ai guadagni, naturalmente, dell’anno precedente.
Come comportarsi laddove il lavoratore non l’abbia ancora ricevuta in prossimità dell’elaborazione della propria Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021)?
Il primo passo da fare è sollecitare il proprio datore di lavoro/committente con una raccomandata A/R o PEC.
Per i dipendenti pubblici si può scaricare in qualsiasi momento accedendo a NoiPA. Per i pensionati o coloro che hanno come sostituto d’imposta l’INPS possono scaricarla dal sito istituzionale dell’istituto stesso in modo molto semplice.
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