I mercati finanziari stanno attraversando una crisi senza precedenti e un indicatore ci svela quale sarà il nostro futuro economico.
Non si registravano numeri così al ribasso dal 1970 e la borsa americana sta vivendo uno dei suoi periodi più bui dai tempi della sua nascita.
L’indice Dow Jones è sceso del 16% e il continuo aumento del tassi d’inflazione ha portato ad un calo reale complessivo del 20%.
L’aria di crisi si respira in ogni settore e stavolta non saranno le banche centrali a salvare questa barca che affonda. Basti pensare al prezzo del rame che in questi giorni ha toccato gli 8.000 dollari per tonnellata e, rispetto ai massimi storici, è in calo di quasi il 40%.
Aria di crisi, ecco cosa sta succedendo
Esistono diversi metodi per analizzare questo periodo di crisi economica che sta colpendo tutti i mercati internazionali. Un indicatore molto utilizzato per comprendere la portata e la durata delle crisi economiche è quello del copper/gold ratio.
Quest’ultimo non è altro che il rapporto tra il prezzo del rame e quello dell’oro che viene conteggiato partendo dalla stessa unità di misura (once o kg). La correlazione storica che indica un buon assetto dell’economia è del tasso dell’85%. I due metalli sono da sempre utilizzati per motivi molto differenti. Il rame è un metallo utilizzato soprattutto in ambito produttivo, specialmente per quanto riguarda le costruzioni. L’oro, d’altra parte, non ha mai trovato storicamente un vantaggio produttivo (almeno fino all’avvento dei persola computer e degli smartphone) ed è sempre stato utilizzato come bene di rifugio.
Secondo il rapporto tra rame e oro si possono comprendere le “funzioni vitali” della nostra economia. In parole più semplici, se il prezzo del rame sale allora vuol dire che l’economia mondiale sta andando bene, mentre se sale il prezzo dell’oro significa che l’inflazione si sta alzando sempre più e il mercato cercherà di proteggersi.
Ecco perché se il rapporto rame/oro è alto si avrà una maggiore propensione del mercato ad in vestire in asset pericolosi come le azioni, al contrario se il rapporto è basso si tenderà ad investire su asset più sicuri, come i bond.
Questo periodo di crisi totale dei mercati è dovuto, in verità, alla recessione economica americana, e di conseguenza mondiale. In questo modo il prezzo del rame, nel solo mese di giugno, si è ridotto del 18% mentre quello dell’oro solo del 2,3%. Si prospetta inoltre un’altra caduta dei rendimenti, vista l’ulteriore contrazione del rapporto rame/oro del 14% nel giro di un solo mese. La paura è quella che la stretta monetaria degli Stati Uniti si concluderà molto prima di quanto previsto dai mercati e la BCE e la Federal Reserve potrebbe attuare manovre politiche economiche troppo in ritardo rispetto alla velocità con la quale i mercati stanno reagendo a questa crisi.