Un dignitoso sussidio mensile per provare, lentamente, a risalire la china, per cominciare, finalmente “a camminare a testa alta”, dopo il dolore, dopo l’angoscia, dopo la paura.
L’Inps, il nostro Istituto di Previdenza Sociale, di concerto con il Governo Draghi, ufficializza, potremmo usare la parola finalmente, il tanto atteso sblocco dei fondi per il sussidio mensile da erogare alle donne vittime di violenza domestica.
4800 euro, divisi in un percorso di 400 euro mensili, da destinare a tutte quelle donne che, prive di uno stipendio fisso e di un lavoro, seguite dai servizi sociali di Comuni e Regioni, cercano di ripartire in autonomia dopo aver toccato letteralmente il fondo, loro malgrado, a causa di mariti e compagni che definire uomini è davvero difficile.
Unico vincolo, per accedere al sussidio, essere segnalate ufficialmente da parte di un ente preposto, pubblico o privato, che segue, da tempo, la vostra condizione di disagio e vi mette nella posizione di ottenere il sussidio.
Una buona notizia, tra i tanti Bonus erogati negli ultimi mesi, che va a toccare la sfera sociale e prende di mira una delle problematiche più attuali e scottanti: quella delle violenze ai danni delle donne, consumate in quello che diventa, di fatto, “l’inferno delle proprie quattro mura”.
Il progetto, che fin ora sembrava davvero destinato a non decollare definitivamente, si chiama Reddito di Libertà.
Ogni donna che ha subito l’umiliazione fisica e psicologica di una violenza domestica, di fatto anche priva di autonomia lavorativa, ha diritto a ripartire, a ricominciare una vita. Gioco forza, ha bisogno di risorse economiche per “ricominciare da zero”.
Le richieste che verranno prese in considerazione sono quelle che non sono state accolte per mancanza di fondi al momento della domanda, che sono ancora valide e che verranno ora liquidate secondo l’ordine cronologico di acquisizione.
Lo rende noto l’Inps con messaggio n. 2453 del 16 giugno 2022, recante dettagli sulla procedura informatica che consentirà la liquidazione del beneficio a favore delle donne vittime di violenza e in condizione di povertà, finanziato direttamente dalle nostre Regioni/Province autonome.
L’INPS fornisce le istruzioni contabili per l’erogazione degli importi, tenendo conto che eventuali riaccrediti, per pagamenti non andati a buon fine, saranno trattati dagli uffici territoriali sulla base del flusso telematico di Banca d’Italia.
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