Il rallentamento (di fatto solo temporaneo visto il nuovo recente aumento dei contagi), della morsa dell’emergenza sanitaria, ci aveva fatto sperare, a partire dall’inizio del 2022, in una ripresa economica che non è mai arrivata.
Le nefaste conseguenze del virus, abbattutesi come colpi di scure su famiglie e imprese dal punto di vista finanziario, hanno conosciuto un nuovo e inatteso picco, quando il conflitto russo-ucraino, sanguinoso e virulento, ha fomentato i rincari energetici.
Benzina alle stelle ma soprattutto, come se non bastasse, a fare da sfondo ad un quadro decisamente a tinte fosche, una inflazione che ha ridotto al lumicino le nostre speranze di ripresa.
Il caso “carburanti” tiene banco. In questi mesi, la cura palliativa del taglio delle accise della benzina ha risolto solo in parte la piaga. Contenere i rincari è assai complesso.
Le autorità italiane stavano già valutando, negli ultimi giorni, prima della naturale scadenza (8 luglio) la possibilità di estendere ancora il periodo di riduzione delle accise sui carburanti. Così, di fatto, è avvenuto.
La dinamica dei prezzi sul mercato è tale che la maggior parte dei consumatori ha seri problemi.
Le autorità hanno dimezzato l’importo dell’accisa sul carburante per portare il prezzo al di sotto del marchio menzionato, ma un mese dopo è stato nuovamente superato.
Il carburante – benzina o diesel – ha raggiunto numeri senza precedenti negli ultimi mesi e ancora in questi giorni. Un vero peso per chi è costretto ad utilizzare la propria vettura per lavoro. Il governo italiano è intervenuto e interverrà ancora. Ma è lecito chiedersi se tutto questo davvero basterà per uscire dal tunnel.
Il Governo, guidato da Mario Draghi, è intervenuto più volte negli ultimi mesi per tagliare le tasse sui consumi nel tentativo di contenere i costi del carburante che continuano a salire.
Il Governo è intervenuto prevedendo uno sconto sul carburante che durerà ancora fino al prossimo 2 agosto. L’ultima disposizione è stata estesa anche al metano, per il quale ora l’accisa è pari a zero euro al metro cubo e l’IVA è ridotta al 5%. L’intervento comporta un risparmio di circa 30 centesimi al litro per benzina e gasolio, 10 centesimi per il Gpl e si sta valutando un’ulteriore estensione dello sconto perché, purtroppo, la dinamica dei prezzi dei carburanti è ancora in aumento.
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