La chiamano non a torto crisi energetica. Il tourbillon di rincari legati ai carburanti, in particolare la benzina, nonchè alla luce elettrica e al gas di casa, ha decisamente messo in ginocchio famiglie e imprese.
L’unico modo per gettare nelle acque in tempesta un solido e grande salvagente per gli italiani, era quello di provare, da una parte a ridurre i prezzi della benzina provvedendo a un taglio delle accise, dall’altra di sostenere i cittadini meno abbienti con rimborsi sulle fatture.
Palliativi, forse sì, poiché il problema alla radice è rimasto.
Comunque si tratta di scelte inevitabili per evitare di affondare del tutto.
Nessuno, del resto, poteva prevedere le acque torbide del conflitto russo-ucraino e le conseguenze nefaste su beni di prima necessità come il gas, con l’Italia “schiava” del gas russo per il 40%.
L’Italia approvava, alcuni mesi fa, una serie tanto attesa di misure finanziarie
Il pacchetto nasce con l’intento di frenare l’impennata del costo della vita, guidata dall’aumento dei prezzi dell’energia e del carburante.
Il pacchetto di incentivi veniva elaborato dal primo ministro italiano Mario Draghi, ed era volto a combattere gli effetti a catena del conflitto in Ucraina, con un massiccio investimento del valore di circa 14 miliardi di euro, il doppio di quanto preventivato in precedenza.
In particolare, per quanto riguarda le famiglie, i contribuenti della bolletta energetica possono usufruire di uno sconto governativo sulla bolletta del gas e dell’elettricità.
Possono ottenerlo per alcune mensilità, in quanto il governo ha esteso l’attuale “Bonus sociale energia elettrica e gas” fino a fine anno (inizialmente previsto fino al terzo trimestre).
Le bollette energetiche sono aumentate vertiginosamente nell’ultimo anno.
Gli aumenti sono stati alimentati dall’impennata dei costi delle importazioni di gas, raggiungendo un record a gennaio.
Tutto questo è solo peggiorato da quando la Russia ha invaso l’Ucraina.
L’Italia, come noto, è più dipendente dalle importazioni russe di gas naturale per l’energia rispetto alla maggior parte dei suoi vicini europei.
Il piano prevede sia sconti diretti, seguiti da successivi crediti di imposta. Vediamo di capire come funziona in questo momento la possibilità di recuperare, in questo caso, i soldi spesi.
C’è tempo dal 7 luglio e fino al 31 dicembre per cedere i crediti d’imposta ottenuti grazie ai bonus riconosciuti per l’acquisto di prodotti energetici, come energia elettrica, gas e carburanti.
Il credito è cedibile solo per intero dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, senza facoltà di successiva cessione.