Secondo quanto stabilito di recente dall’Antitrust, gli arretrati bollette non devono essere pagati dai consumatori.
Si tratta di una decisione molto importante che permette, ai consumatori che ricevono bollette che riportano consumi relativi agli arretrati di luce e gas di potersi astenere dal pagamento.
La decisione dell’Antitrust parte dal presupposto che il mancato pagamento da parte dell’utente non sia dovuto ad una sua responsabilità, bensì alla tardiva fatturazione da parte del fornitore.
Per questo motivo, è stato deciso che, qualora l’utente dovesse ricevere una bolletta che contiene consumi arretrati di luce e gas, egli avrà la possibilità di astenersi dal pagamento.
Stando ad una recente decisione dell’Antitrust, coloro che ricevono in ritardo la fatturazione di consumi arretrati di luce e gas, non sono tenuti ad effettuare il pagamento. Il termine di prescrizione scatta dopo 2 anni e, secondo quanto deciso dall’Antitrust, applicare questi costi rappresenta una pratica commerciale scorretta.
Le ragioni di tale decisione prendono in considerazione il fatto che il ritardo nel pagamento non dipenda, in alcun modo, dalla volontà dell’utente. In effetti, si tratterebbe di un ritardo imputabile ai fornitori e che fa riferimento all’invio di bollette e fatturazioni.
Per questo motivo, le società fornitrici di luce e gas non possono pretendere il pagamento di bollette fatturate in ritardo.
La decisione dell’Antitrust nasce da un’indagine che ha portato all’emissione di una sanzione di ben 12,5 milioni di euro ai danni di due società del settore: Enel energia e Servizio elettrico Nazionale. A quanto pare, entrambi i fornitori esercitavano una pratica commerciale scorretta nei confronti degli utenti. Le società addebitavano agli utenti vecchi costi, relativi al consumo di luce e gas.
Secondo quanto stabilito dall’Antitrust, gli utenti, che hanno ricevuto una pratica commerciale scorretta, hanno la possibilità di richiedere il rimborso della cifra già pagata entro tre mesi.
In effetti, sulla questione si era già espressa la Legge di Bilancio del 2018. In tale occasione, si era introdotta la possibilità per gli utenti di non pagare i consumi di luce e gas fatturati in ritardo.
Tuttavia, non era stato previsto un termine di prescrizione per i crediti vantati dalle società fornitrici del servizio.
Grazie all’intervento dell’Antitrust, oggi sappiamo che dopo due anni dalla mancata fatturazione scatta la prescrizione. Dunque, l’utente non è tenuto a pagare i vecchi consumi.
Inoltre, nel corso delle indagini è emerso che Enel energia e Servizio elettrico nazionale hanno addebitato immediatamente gli importi fatturati soggetti a prescrizione.
Il motivo di tale addebito era legato alla domiciliazione bancaria, che la maggior parte degli utenti scelgono per comodità. Per questo motivo, è stato deciso che le due società dovranno pagare una multa di oltre 12 milioni di euro.
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