Il controverso e complesso mondo del Superbonus 110% continua a regalarci nuove informazioni, nuovi aggiornamenti. Siamo di fronte ad una matassa da districare di non facile azione e comprensione.
In Italia la macchina della burocrazia, annosa e lenta, spesso getta ombre su progetti apparsi inizialmente di straordinaria efficacia e lungimiranza.
Se poi alla scarsa chiarezza di determinati percorsi, si aggiungono anche fattori, che in questo caso toccano la sfera della legalità, con la triste ammissione che una parte delle risorse sarebbe stata elargita con eccessiva leggerezza, tutto ciò che sembrava davvero rivoluzionario e positivo, perde decisamente di appeal.
Ma non ci soffermeremo in giudizi che già il mondo edilizio, letteralmente in subbuglio, maggiormente competente di noi in merito, sta esprimendo in merito allo stop dei nuovi crediti da parte delle banche.
Il rischio concreto, come sappiamo, è anche quello di mettere a repentaglio gli investimenti di quelle aziende che già speravano di rientrare nei parametri del bonus, e si sono esposte direttamente per avviare determinati progetti.
Non mancano, oltre alle polemiche comprensibili, anche le novità, che giorno dopo giorno l’Agenzia delle Entrate comunica, ricordando che riguardano sempre chi rientra già nei criteri previsti per ricevere le risorse, su base di lavori retroattivi.
Per quanto riguarda la cessione di nuovi crediti, come noto, è tutto fermo.
Con la circolare del 23 giugno 2022 l’Agenzia delle Entrate è entrata nel merito sull’utilizzo del fotovoltaico quale intervento principale per accedere al superbonus.
L’installazione degli impianti fotovoltaici già prevista dal decreto Rilancio 2020 è stata oggetto di nuovi chiarimenti da parte del Fisco.
Come sappiamo è prevista la possibilità di avere una detrazione fiscale fino al 110%. Adesso con la circolare numero 23/E è l’ Agenzia delle Entrate a fornire ulteriori chiarimenti, necessari per inserire il fotovoltaico come intervento principale del superbonus 110%.
L’utilizzo del fotovoltaico rientra in un più vasto piano di rinnovamenti appoggiato ampiamente dalla Commissione Europea.
La politica dell’energia green, per gli impianti domestici, rappresenta anche un valido aiuto per combattere il caso energia che in questo momento sta affliggendo le nazioni del Vecchio Continente.
Energia a basso costo, energia pulita, possibilità concreta di liberarsi dalla schiavitù del gas che in questo momento attanaglia più che mai paesi come l’Italia.
L’Agenzia delle Entrate precisa innanzitutto che nel caso del fotovoltaico l’installazione debba avvenire contestualmente alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico o antisismici. Ciò significa che l’impianto fotovoltaico non può essere installato dopo l’accatastamento dell’edificio.