Il governo si è riunito e ha deciso di modificare il decreto sulle bollette epr aiutare i consumatori in questo difficile momento.
Per venire incontro alle famiglie italiane, che ormai da mesi si trovano ad avere a che fare con un aumento del costo dell’energia sempre più insostenibile, il governo guidato da Draghi ha deciso di potenziare il decreto che prevedeva lo sconto sulle bollette di luce e gas varato nei mesi scorsi.
Nell’ultimo Consiglio dei Ministri si è infatti deciso di stanziare ulteriori risorse per aumentare la potenza di fuoco della misura, e sono stati aggiunti altri 116 milioni di euro di fondi a quelli già esistenti. Una cifra che va a sommarsi agli 518 milioni di euro che erano già stati erogati in precedenza.
Il nuovo testo inoltre introduce un’altra importante novità: viene infatti stabilita la natura retroattiva per quanto riguarda la platea di beneficiari del bonus, che era stata allargata dal governo soltanto in un secondo momento. E questo significa che hanno diritto ad accedere a questa prestazione assistenziale tutte le categorie indicate nel nuovo testo, senza esclusione.
Per quanto riguarda requisiti e indicatori, sarà l’Isee il cardine su cui giudicare la situazione economica del richiedente. Potranno presentare domanda coloro che nel periodo compreso tra il 1 Aprile e il 33 Dicembre del 2022, hanno un reddito dichiarato compreso tra 8.265 euro e 12 mila euro. Arriva poi con questo nuovo decreto anche un altro importante chiarimento. Il governo ha infatti messo nero su bianco e stabilito che spetterà all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente a dove ricalcolare l’importo degli assegni per il trimestre preso in considerazione, che va da luglio a settembre di quest’anno.
Nel testo si legge inoltre come resta “l’obiettivo di mantenere inalterata rispetto al trimestre precedente la spesa dei clienti agevolati corrispondenti ai profili tipo dei titolari dei suddetti benefici”.
Ci sarà poi la questione relativa al caro carburante che andrà affrontata dal governo in modo molto più deciso. Certo, il taglio delle accise deciso nel mese di Aprile, e successivamente prorogato più volte fino al mese di agosto, ha sicuramente aiutato i consumatori e calmierato un prezzo che era ormai diventato intrattabile. Basti solo pensare che a marzo il prezzo di diesel e benzina aveva superato la soglia dei 2,30 euro per litro.
Ma il carburante però ha visto il suo prezzo continuare a salire, vanificando gran parte degli obiettivi di questa misura. Il settore dei trasporti è vitale nel nostro paese e il costo non smette di salire, per tantissime famiglie e imprese, diventa questa una vera lotta per la sopravvivenza. Al momento c’è una crisi di governo in corso, e il rischio è che questi provvedimenti così urgenti per aiutare economicamente una popolazione molto in difficoltà, possano essere messi da parte.
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