Il premier ha presentato le sue dimissioni a Mattarella, e molti sostengono che un suo addio causerebbe un grave danno alla nostra economia.
Il destino certe volte sa essere beffardo. La pandemia di coronavirus, arrivata senza alcun tipo di preavviso e in modo molto violento nel 2020, ha cambiato per sempre il volto dell’occidente.
Le chiusure e i lockdown che si sono verificati un po in tutto il mondo in quell’anno, hanno causato un blocco produttivo che come ha più sottolineato il Fondo Monetaria Internazionale, ha dato il via a una recessione economica paragonabile soltanto alla grande depressione del secolo scorso. Con l’arrivo dei vaccini e i risultati ottenuti tramite le misure di contenimento del virus, ci si stava gradualmente tirando fuori da una stagnazione economica che si faceva sempre più pericolosa.
Ci troveremo senza gas il prossimo inverno a causa del conflitto in Ucraina?
Insomma il mondo, e il nostro paese sembravano ormai vicini ad aver superato, quantomeno da un punto di vista economico, le conseguenze delle pandemia. Poi è arrivata la guerra in Ucraina e purtroppo, è stato come infliggere il colpo di grazia all’economia di tutto il mondo. Tra rincari energetici e alimentari, i consumatori italiani stanno affrontando delle difficoltà che soltanto lo scorso anno sembravano impensabili.
E se davvero a un certo punto ci troveremo senza gas per l’inverno a causa del conflitto fatto scoppiare da Putin a fine febbraio, la crisi sarà totale e sconosciuta per tutte quelle generazioni che le carestie alimentari le hanno soltanto lette sui libri in Occidente. E adesso la crisi di governo appena iniziata potrebbe anche contribuire ad aumentare la tensione, in primo luogo perché lo spread negli ultimi giorni ha iniziato a salire in modo preoccupante.
Crisi di governo, il Sole 24 ore lancia l’allarme: a causa dell’inflazione aumentano i mutui
In questi giorni, il sole24 ore ha lanciato l’allarme sul fatto che gli indicatori macroeconomici del paese non sono buoni, e un possibile addio di Draghi da Palazzo Chigi potrebbe aggravare la situazione. Resta poi particolarmente preoccupante la situazione riguardante i mutui. Il loro costo è infatti in costante crescita a causa dell’inflazione, e continuando così il rischio di una bolla nel settore immobiliare non è affatto marginale.
Il governo ha emanato in questi mesi dei provvedimenti per contenere gli aumenti, ma nella maggior parte dei casi sono rivelati dei semplici palliativi che non sono in grado in alcuni casi nemmeno di calmierare la situazione. Questo è ad esempio il caso del taglio delle accise, che pur avendo un effetto positivo sui prezzi, è stato in gran parte vanificato dal fatto che dopo la sua approvazione, il prezzo del carburante non ha smesso di salire.
In caso di dimissioni del premier inoltre, molti sostengono che anche il taglio del cuneo fiscale per le aziende di cui si parla in queste settimane, finirebbe per essere accantonato, privando così le attività commerciali di un incentivo che consenta loro di affrontare in modo più efficace questo difficile quadro macroeconomico.