La vita dei top manager, “i comuni mortali”, le persone che faticano 30 giorni al mese per portare a casa 1200 euro di stipendio, se la possono solo immaginare.
E’ anche vero che spesso i discorsi denigratori potrebbero non corrispondere all’esatta verità delle cose.
Si tratta di personaggi dal bagaglio culturale e dal percorso di studi decisamente sopra la media, capaci certamente di gestire responsabilità non da tutti.
Soprattutto se ricoprono determinati ruoli il più delle volte lo fanno con merito.
Certo, in tempi di profonda crisi, a leggere le cifre dei loro stipendi da “nababbi”, quando ci sono famiglie italiane che faticano a mettere il piatto a tavola, quando ci sono pensionati anziani nel pieno dell’indigenza, rappresenta quanto meno una sperequazione che fa riflettere.
Ma dove non accade tutto questo? In quale Paese in fondo non esistono disparità del genere?
E di certo il numero uno della più importante banca italiana non può certo percepire lo stesso stipendio mensile della media della popolazione.
Il discorso che potrebbe trovare una certa logica sarebbe squello, in tempi così difficili, di poter contenere almeno un po’, per i top manager, stipendi che fanno girare la testa solo a leggerli.
Parliamo di super manager di casa nostra.
Cresce, di mese in mese, non ci sono dubbi in tal senso, la reputazione di Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo.
L’Osservatorio Permanente sui Top Manager curato da Science Reputation porta ancora sul gradino più alto del podio il top manager classe 1962, davanti a Claudio Descalzi (Enel) e Francesco Starace (Eni).
Sale al quarto posto nella classifica “Re Giorgio” Armani , seguito da Matteo Del Fante (Poste Italiane) e John Elkann (Stellantis).
Ma non è tutto. Messina è ancora, per il quarto anno consecutivo, il miglior CEO di tutta Europa secondo la classifica di Institutional Investor 2021.
Nato a Roma nel 1962, laureato alla Luiss in Economia e Commercio (e non è poco), ha iniziato la sua carriera nel 1987 in Banca Nazionale del Lavoro come Responsabile dell’Ufficio Finanza Aziendale. Nel 1996 è entrato nel Banco Ambrosiano Veneto e dal 2013 è Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo.
Una carriera straordinaria, che davvero parla da sola. Erano forse tempi diversi quelli degli anni 80 nelle banche, ma ricoprire già a 25 anni un ruolo di prim’ordine alla Bnl non può essere certo da tutti.
Carlo Messina, ad e dg di Intesa, solo nel 2021 ha percepito qualcosa come 4,2 milioni di euro.