Le Autorità Bancarie e gli Enti che regolano la sicurezza informatica, sia pubblica che privata, classificano qualsiasi truffa via e-mail, che induca le vittime a rivelare informazioni personali e finanziarie, con l’ormai conosciuto termine “phishing”.
Le banche, il Fisco stesso, in Italia come in Europa, non avviano mai, è bene ricordarlo, il contatto con il cliente o contribuente tramite e-mail, o con messaggi di testo o canali di social media.
Non richiedono, minacciano o chiedono alle persone numeri PIN, password o altre informazioni personali per la loro carta di credito, banca o altri conti finanziari. Ogni anno, le autorità competenti, tra cui la Polizia Postale, avvisano i contribuenti delle ultime versioni di queste truffe via e-mail. Della serie prevenire è meglio che curare. E non è una frase fatta e nemmeno retorica.
Gli enti preposti, in particolare l’Agenzia delle Entrate, applicano molteplici mezzi per proteggere le identità dei contribuenti.
Il Fisco non accetterà una dichiarazione dei redditi o un pagamento presentato elettronicamente senza le esatte credenziali della propria posizione.
Inoltre, come per legge, per rafforzare la sicurezza e la protezione dell’identità, le dichiarazioni dei redditi possono essere presentate solo tramite un professionista o un ente accreditato.
Il Fisco, in poche parole, non ti invierà mai nessuna email per comunicarti la presenza di cartelle esattoriali. Ma ti arriveranno, a casa, raccomandate, oppure in casi nefasti ingiunzioni del tribunale. Nessun pagamento ufficiale ti verrà mai richiesto via mail.
Se hai mai bisogno di inviare i pagamenti delle tasse, devi farlo tramite canali ufficiali come un F24 preparato da un professionista.
Nessun ente statale o bancario che si rispetti minaccerà di inviare la polizia o le forze dell’ordine a prendere la tua casa se devi piccole somme di tasse. Se sai di non dover pagare le tasse, oltre tutto, e sei in regola, non ti resta che riattaccare il telefono, oppure ignora l’e-mail fasulla e pericolosa.
In questi ultimi tempi, i criminali informatici, hanno rafforzato e aggiornato i loro tentativi di accaparrarsi i nostri dati sensibili.
Nella casella di posta elettronica, di recente, c’è una mail dall’Agenzia delle Entrate Riscossione che riguarda una ricevuta di pagamento? Si tratta di un messaggio ingannevole: con il comunicato stampa del 15 luglio 2022, l’AdER mette in guardia cittadini e cittadine sottolineando di essere “estranea all’invio” e raccomandando “di non tenerne conto, di non cliccare sui link presenti, di non aprire gli allegati e di eliminarli immediatamente”.