Bonus 200 euro, le ultime disposizioni dell’INPS chiariscono tutto

A seguito della pubblicazione della circolare n. 73/2022 del 24 giugno l’ INPS ha segnato le linee guida per la ricezione del bonus 200 euro.

il bonus 200 euro è una forma di sussidio per tutti quei cittadini che sono stati investito maggiormente dalla crisi economica e che stentano a far quadrare i conti alla fine del mese.

Bonus 200 euro
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Il bonus è riservato soltanto a certe categorie di persone, con maggiore attenzione per la categoria di persone con disabilità comprovata.

Bonus 200 euro, le disposizioni dell’INPS

L’erogazione del bonus 200, introdotta col Decreto Legge n. 50 (Decreto Aiuti), verrà distribuito sotto forma di assegno alle persone con disabilità, lavoratori e pensionati sulla base di alcuni requisiti che questi dovranno possedere per assicurarsi l’indennizzo.

Al momento la misura è prevista come una tantum, quindi non sarà una somma che queste categorie di persone percepiranno durante il corso dell’anno ma piuttosto un aiuto temporaneo per smorzare i problemi economici di questo Paese, dall’aumento dei prezzi all’aumento dei costi di energia elettrica e metano.

Per quanto riguarda la categoria dei pensionati, quest’ultimi dovranno mantenersi sotto un certo range di reddito personale assoggettabile ad IRPEF che, per l’anno 2021, non deve superare i 35.000 euro.

Il bonus 200 euro non ha bisogno di alcuna domanda da presentare per essere erogato, in busta paga o pensione, anche se i lavoratori dovranno presentare una dichiarazione al proprio datore di lavoro in cui si dichiara di non essere beneficiari di prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18.

Nella circolare dell’Inps riguardo il bonus 200 euro sono presenti anche le misure assistenziali che danno diritto all’indennizzo governativo, in riferimento alle persone con invalidità e disabilità. Il bonus sarà quindi corrisposto a tutti i soggetti titolari di:

  • pensione di inabilità, di cui all’articolo 12 della legge 30 marzo 1971, n. 118, di conversione in legge del decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5;
  • assegno mensile di cui all’articolo 13 della legge n. 118/1971;
  • pensione, non riversibile, per i ciechi (assoluti o parziali), di cui alla legge 10 febbraio 1962, n. 66;
  • pensione, non riversibile, per sordi, di cui all’articolo 1 della legge 26 maggio 1970, n. 381;
  • assegno sociale di cui all’articolo 3, comma 6, della legge n. 335/1995;
  • pensione sociale di cui all’articolo 26 della legge 30 aprile 1969, n. 153.

Da questa lista possiamo notare che sono esclusi dal ricevimento del bonus tutti i titolari di indennità di frequenza e accompagnamento. Se però una persona percepisce anche la pensione di inabilità, assieme all’indennità di frequenza e accompagnamento, allora può ricevere l’indennizzo di 200 euro.

L’INPS in quella circolare ha anche chiarito che i titolari di assegno ordinario di invalidità potranno ricevere il bonus, se quest’ultimo venisse riconfermato e non come soluzione una tantum, e anche coloro che, al 30 giugno 2022, esercitano l’opzione per la NASpI o per la DIS-COLL.

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