Sono in arrivo milioni di cartelle esattoriali inerenti al periodo Covid. Vediamo come cambiano nuovamente i termini di versamento
La guida su come regolarizzare la propria posizione con il Fisco. Tutto ciò che bisogna sapere in vista dell’imminente ondata di pagamenti.
Tornano come un fulmine a ciel sereno le notifiche dell’Agenzia delle Entrate relative a tasse e imposte non pagate. In tutto il paese sono circa 13 milioni gli avvisi in attesa di invio e 26 milioni le cartelle esattoriali che entro il 2023 arriveranno a causa dei contribuenti dopo lo stop dovuto all’emergenza Covid.
La data di invio è fondamentale perché da questa dipendono i termini del versamento che sono stati ampliati solo per alcuni contribuenti. Andiamo quindi a vedere la situazione nel dettaglio.
In generale la cartella di pagamento contiene diverse informazioni tra cui la descrizione delle somme dovute, l’intimidazione ad adempiere nel termine di 60 giorni dalla notifica, tutte le info sulle modalità di pagamento, anche rateale e le modalità per richiedere il riesame, la sospensione o l’annullamento del debito rivolgendosi all’ente creditore o in alternativa presentando ricorso al giudice.
In base a quanto previsto dalla legge di bilancio 2022 per le cartelle notificate dal 1 gennaio al 31 marzo 2022, il termine di pagamento è fissato in 180 giorni dalla notifica rispetto ai 60 previsti ordinariamente.
Medesimo il discorso per le cartelle notificate dal 1 settembre al 31 dicembre 2021, secondo quanto disposto dal decreto ufficiale. Quindi per le notifiche che arriveranno a breve, si ritorna all’antico.
Con il provvedimento del 17 gennaio 2022 è stato approvato un nuovo modello di cartella di pagamento, che va a decorrere dal 1 gennaio 2022. Per effetto della legge di bilancio 2022 non ci sarà più l’addebito al contribuente degli oneri di riscossione.
Gli importi stabiliti dalle cartelle di pagamento relativi ad imposte erariali e ad oneri accessori possono essere pagate mediante compensazione con crediti ugualmente relativi ad imposte erariali utilizzando il modello “F24 Accise”.
È inoltre consentito pagare la cartella utilizzando in compensazione crediti commerciali che si vanta nei confronti della Pubblica Amministrazione. Ciò può avvenire a patto che non siano prescritti, che siano certi, liquidi ed esigibili.
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