Il Governo dimissionario sta lavorando al Decreto Aiuti bis per aiutare i cittadini a contrastare i rincari.
Sul tavolo di lavoro diverse misure da prorogare e altre da attivare per arginare gli effetti dell’inflazione.
L’inflazione sale, sale e salirà e le famiglie e le imprese sono gravate dai rincari eccessivi. Per cercare di arginare gli effetti negativi del caro bollette, caro carburante e i rialzi generali dei prezzi, il Governo dimissionario ha ripreso a lavorare su una sorta di Decreto Aiuti Bis. L’intento è di prorogare alcune misure utili come è successo per il taglio delle accise spostato fino al 21 agosto e di crearne altre ad hoc per salvare il potere d’acquisto dei lavoratori. Capire quali sono le necessità dell’Italia e degli italiani è molto semplice. Occorre diminuire i costi in bolletta, far scendere i prezzi di benzina e gas – fortunatamente stiamo assistendo a piccole oscillazioni al ribasso giorno dopo giorno – e aumentare stipendi e pensioni. L’assegno pensionistico crescerà sicuramente nel 2023 per il meccanismo di perequazione. Le retribuzioni dei lavoratori, invece, necessitano dell’intervento dell’esecutivo.
Decreto Aiuti Bis, le misure al vaglio del Governo dimissionario
Nella prima settimana di agosto dovremmo conoscere le misure previste con in nuovo Decreto Aiuti. Il sindacato sta spingendo affinché i 10 miliardi di euro dei fondi siano utilizzati al più presto per salvare i cittadini dall’inflazione. Tra le ipotesi al vaglio del Governo dimissionario troviamo il prolungamento del Bonus 200 euro. Da una tantum, la prestazione economica potrebbe erogata per cinque mesi, fino a dicembre 2022. In questo modo gli stipendi dei lavoratori aumenterebbero in attesa di un intervento strutturale che mantenga i rialzi anche nel 2023. A tal fine, l’esecutivo potrebbe mettere in pratica il taglio del cuneo fiscale con la diminuzione delle tasse in busta paga e il raddoppio dell’esonero contributivo dallo 0,8% fino all’1,6%.
Si parla, poi, anche del possibile taglio dell’IVA su diversi beni a largo consumo. I costi per le casse dello Stato non sono ancora noti e di conseguenza l’attuazione di questa misura è sovrastata da un grande “forse”.
Quali misure contro il caro-bollette?
I cittadini richiedono a gran voce misure per abbassare i costi in bolletta. L’ipotesi è di un rinnovo fino a dicembre 2022 della sterilizzazione degli oneri di sistema che costerà circa 3,3 miliardi di euro. Il bonus sociale continuerà, poi, ad esistere per aiutare la fascia della popolazione economicamente più debole ad affrontare il caro-bollette.
Il disegno di Legge verrà votato verso la fine della prossima settimana in Parlamento. I contribuenti devono attendere ancora pochi giorni per conoscere il loro futuro mentre il lavoro dell’esecutivo non potrà finire qui. Ci sono numerose questioni da risolvere, prima tra tutte la Riforma delle pensioni il cui stand-by sarà prorogato a causa delle crisi di Governo.