Bankitalia ha pubblicato una nuova indagine sui risparmi degli italiani, e i risultati sono purtroppo sconfortanti.
Non è certo un bel periodo storico per i consumatori italiani. Con la comparsa nel mondo della pandemia di coronavirus, siamo finiti dentro una recessione storica senza precedenti, a causa di tutti i disagi e le misure restrittive che hanno contribuito a bloccare in modo significativo l’economia.
A questo poi si sono aggiunti i rincari energetici iniziati lo scorso anno a causa delle speculazioni finanziarie, e lo scoppio del conflitto in Ucraina che sta lentamente trascinando l’Occidente in una carestia alimentare che non si vedeva ormai da quasi un secolo.
L’ultima indagine condotta da Bankitalia sui risparmi delle famiglie italiane ha rivelato una realtà sconvolgente: se il ceto più ricco della popolazione ha avuto molti benefici dalle conseguenza economiche dei lockdown mondiali, il ceto medio si sta invece impoverendo a ritmi molto preoccupanti. L’indagine però si ferma all’anno 2020, e dunque non permette di analizzare invece cos’è successo ai risparmi degli italiani negli ultimi due anni.
Nel testo si legge come “alla fine del 2020, sulla base dell’indagine le famiglie italiane disponevano in media di una ricchezza netta di circa 341.000 euro”. Interessante poi andare a vedere la costituzione lordo del patrimonio delle famiglie italiane, che in molti casi risulta diviso tra attività nell’economia reale, su tutte l’acquisto di immobili, e un 20 per cento circa composta invece da portafogli finanziari.
Il nostro paese d’altronde ha una storia molto radicata sull’importanza del risparmio nell’economia liberale, e non è un caso se l’Italia è una delle poche nazioni in cui si è sviluppata la cultura di possedere una casa di proprietà.
Analizzando il report comunque, c’è una certezza: le disuguaglianze in Italia continuano ad aumentare a un ritmo molto sostenuto, e i rapidi cambiamenti socio-economici imposti a causa della pandemia, hanno fatto allargare questo divario in modo impressionante. Come spiega il report è “diminuita la ricchezza media nelle classi centrali della distribuzione, per effetto della diminuzione dei prezzi delle abitazioni, che costituiscono la componente principale del patrimonio di queste famiglie”.
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