La Banca centrale europea (BCE) ha appena avviato una “fase di indagine” per esplorare diverse opzioni per l’euro digitale.
Questa fase di considerazione dettagliata per una versione europea di una valuta digitale della banca centrale (CBDC) inaugura una nuova fase nella storia dell’euro – 20 anni dopo il suo lancio iniziale il 1 gennaio 2002.
Siamo di fronte, naturalmente, a questioni complesse e scelte difficili.
È necessario trovare il giusto equilibrio per rendere l’euro digitale robusto, facile da usare e, allo stesso tempo, non sostitutivo completo né del contante né del denaro bancario.
La maggior parte delle banche centrali sta valutando, progettando o addirittura lanciando una versione digitale della propria valuta ufficiale, come mezzo di pagamento alternativo sulla base di un token crittografico.
Ha infatti lanciato un progetto pilota in quattro grandi città nel 2019 e ora lo sta espandendo in altre sei città, tra cui Shanghai.
Allo stesso modo, la Svezia è passata da un regime pilota con partecipanti simulati per provare l’e-Krona ora con un piccolo numero di partecipanti al mercato nella vita reale.
Un certo numero di paesi dell’America Latina sono particolarmente interessati alle CBDC.
Alle Bahamas, il “Sand Dollar” delle Bahamas è già entrato in funzione e sembra funzionare come mezzo di pagamento di ogni tipo, estendendosi ora al pagamento di alcuni stipendi.
Come con alcune delle valute ufficiali in questa regione, c’è una certa tendenza a ancorare o addirittura denominare la rispettiva valuta digitale nel dollaro USA, come ha fatto l’Ecuador con il loro Dinero Electrónico, che era un CBDC funzionale per i pagamenti mobili in quel paese dal 2014 al 2018.
Nessuna di queste iniziative della CBDC deve essere confusa con il percorso che ha scelto El Salvador: conferire a Bitcoin lo status di “corso legale”, ovvero lo status di mezzo di pagamento pienamente legittimo.
La BCE, di fatto, è entrata a far parte del club delle banche centrali che esplorano la CBDC relativamente tardi. Ma ora sembra viaggiare spedita.
Nel gennaio 2020 ha istituito una task force, principalmente in reazione alla crescente importanza delle stable coin e alla loro sfida all’euro come mezzo di pagamento nell’e-commerce.
Nell’ottobre 2020 ha pubblicato un “Rapporto su un euro digitale“ che può essere visto come un vero documento guida per tutte le considerazioni successive.la de
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