Cartelle esattoriali, rateizzare è ancora possibile: cosa offre l’agenzia delle entrate

Tempo di crisi, tempo di reale difficoltà per molte famiglie, di arrivare alla fine del mese. Genitori in ansia perenne, con il pensiero fisso di assicurare un quotidiano di serenità ai propri figli.

Imprese, molto spesso, con l’acqua alla gola. Imprenditori il più delle volte incapaci di regolarizzare i fornitori e di pagare con puntualità i propri dipendenti.

agenzia delle entrate
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Prima dell’acme dell’emergenza per le aziende, ovvero la chiusura della propria attività e l’archiviazione di un sogno, occorre però provare in tutti i modi a risalire la china.

E di certo, non ci si può esimere dal pagare le tasse. Quello è un dovere di tutti.

Quando però è difficile riuscire a evadere gli obblighi quotidiani, scattano inesorabili le cartelle esattoriali.

Nel momento in cui risuona l’allarme di un debito da saldare al Fisco, il primo sentimento che scatta è di certo l’ansia di non farcela.

Ma esistono, sia chiaro, molte soluzioni per camminare lungo “la corretta via” dei pagamenti agevolati.

Ad una sola condizione, però: non si può commettere nessun errore, le date di scadenza vanno rispettate rigorosamente.

Pena la cancellazione della rateizzazione. In questo caso una mannaia si abbatterà sulle vostre teste. Perciò sarebbe meglio fare di tutto per evitarlo.

Chiedere il pagamento rateale delle cartelle rappresenta una soluzione concreta e alla fine tutto ciò può essere di grande aiuto per chi non ha la possibilità di pagarle per intero in breve tempo.

Infatti, quando si riceve la notifica di una pratica dall’Agenzia delle Entrate, si hanno due possibilità.

Effettuare il pagamento della somma richiesta entro 60 giorni dalla notifica della cartella.

Se si ritiene che le somme di cui si chiede il pagamento non siano dovute, si può e si deve proporre ricorso entro lo stesso termine alla competente Commissione Tributaria.

In caso di mancato pagamento o ricorso, l’Agenzia delle Entrate  avvierà le procedure volte all’incasso forzato del tuo credito. Il debitore rischia quindi l’iscrizione di un’ipoteca sugli immobili, il fermo amministrativo degli autoveicoli, il pignoramento dei suoi beni o conto corrente.

Una via d’uscita per i contribuenti in difficoltà consiste dunque nella possibilità di chiedere all’Agenzia delle Entrate, di pagare la cartella – o le cartelle, se ce ne sono più di una – a rate. A tal fine deve essere presentata specifica richiesta.

A seguito della presentazione dell’istanza di rata, l’Agenzia delle Entrate non attiva alcuna procedura esecutiva né iscrive ipoteche o fermi amministrativi sui beni del debitore.

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