Questo è quanto emerge dal lavoro investigativo condotto dalle fiamme gialle della compagnia di Treviso in Veneto.
Tra i bonus introdotti in questi mesi dal governo Draghi, vi è il superbonus 110%. Di sicuro, il più conosciuto e discusso tra gli italiani.
Esistono tre modi per usufruire di questo bonus. Il primo è mediante la cessione del credito, il secondo è lo sconto in fattura e il terzo è la detrazione fiscale, che può arrivare fino al 110% sulla dichiarazione dei redditi. Per ottenerlo è necessario che sull’immobile vengono eseguiti dei lavori finalizzati a migliorare l’efficienza energetica oppure si effettuano degli interventi antisismici. In queste ore però, dalla Guardia di Finanza di Treviso è stata scoperta una truffa ai danni dello Stato di oltre 24 milioni di euro.
L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Treviso
Nel dettaglio, l’indagine svolta dalle fiamme gialle di Treviso ha interessato i crediti relativi proprio al superbonus 110%. Il nucleo investigativo, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate ha effettuato delle indagini su un consorzio con sede nella destra Piave, nato proprio durante la fase emergenziale del covid 19. Dal lavoro investigativo è emersa la natura fittizia di crediti relativi al bonus 110% per oltre 24 milioni di euro. Il consorzio si era impegnato con oltre 500 contratti a realizzare dei lavori su immobili situati in Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. I Finanzieri, hanno però riscontrato, che per circa 230 contratti dei lavori oggetto di agevolazione non vi era alcuna traccia. Contrariamente a quanto veniva riportato nello stato di avanzamento dei lavori.
Il sequestro disposto dalla Guardia di Finanza di Treviso
Il sequestro disposto dalle fiamme gialle di Treviso ha riguardato beni mobili e immobili per un totale di circa 8,2 milioni di euro. Si tratta di crediti d’imposta per 7 milioni di euro e di disponibilità finanziarie e immobili per circa 1,2 milioni di euro. I tre presunti responsabili della frode, sono ora indagati dalla Procura della Repubblica di Treviso per reati contro lo Stato. Nel caso specifico, per truffa aggravata ai danni dello Stato.
I documenti da conservare quando si sceglie la detrazione fiscale
Con la recente circolare numero 28 del 25 luglio scorso, l’Agenzia delle Entrate ha specificato la documentazione che deve essere conservata nel caso i cui si decide di richiedere la detrazione fiscale sui redditi. Si tratta di un totale di 47 certificati, che il richiedente dovrà conservare in caso di controlli. Tra i documenti più importanti ci sono le ricevute dei bonifici bancari e postali, i permessi edilizi, gli attestati di prestazione energetica.
La documentazione aggiuntiva nel caso i cui i lavori vengono fatti in un condominio
Come spiega money.it, quando i lavori sono effettuati in un condominio è necessario conservare anche la delibera dell’assemblea e le tabelle millesimali per la ripartizione delle spese. Inoltre, è possibile che vengano richieste anche la dichiarazione che attesta i lavori effettuati sul fabbricato, con evidenza dei dati catastali dei singoli appartamenti, e la certificazione dell’amministratore di condominio.