Giovedì scorso, sono trascorsi quindi pochissimi giorni da una data epocale per l’economia non solo continentale, ma mondiale, la Banca centrale europea ha aumentato i tassi di interesse per la prima volta in 11 anni.
Lo ha fatto nel tentativo di raffreddare l’inflazione dilagante nella zona euro. La BCE, la banca centrale delle 19 nazioni che condividono l’euro da oltre un ventennio, ha sorpreso i mercati spingendo il tasso benchmark al rialzo di 50 punti base, portando a zero il tasso sui depositi.
Gli operatori si aspettavano in realtà un aumento minore di 25 punti base.
Il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno fare un primo passo più ampio nel suo percorso di normalizzazione dei tassi ufficiali rispetto a quanto segnalato nella sua riunione precedente.
L’istituto di Francoforte, in Germania, ha mantenuto i tassi ai minimi storici, in territorio negativo dal 2014, in quanto ha affrontato la crisi del debito sovrano della regione e la pandemia di coronavirus.
L’euro, da par suo, è salito a un massimo della sessione alla notizia del rialzo più aggressivo dei tassi, per essere scambiato a $ 1,0257. Anche il rendimento del titolo decennale italiano ha fatto notizia, estendendo i guadagni dopo aver reagito alle dimissioni del primo ministro Mario Draghi, sempre nella epocale giornata di giovedì.
La BCE ha anche affermato che questa mossa dei tassi di interesse ha la funzione chiara di sostenere il ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del Consiglio direttivo. Si punta anche a rafforzare l’ancoraggio delle aspettative di inflazione, garantendo che le condizioni della domanda si adeguino per raggiungere il suo obiettivo di inflazione a medio termine”.
La BCE aveva precedentemente segnalato che avrebbe aumentato i tassi a luglio e settembre poiché i prezzi al consumo continuano a salire. Ma non era chiaro se sarebbe arrivata al punto di riportare i tassi a zero.
Il tasso sui depositi della banca è ora dello 0%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale è dello 0,5% e la linea di rifinanziamento marginale è dello 0,75%.
Gli esperti, però, non appoggiano le decisioni della Bce di aumentare, dopo ben 11 anni, i tassi di interesse, e prevedono tempi ancora più nefasti per famiglie e imprese.
Secondo molti economisti, anche di casa nostra, tutto questo modificherà il futuro di imprese e famiglie e si scontrerà con garanzie statali in scadenza, rate più gravose e nuovi finanziamenti meno vantaggiosi.
Marco Piuri, direttore generale di FNM S.p.a., racconta di aver scelto di lasciare l’incarico in…
Gli integratori alimentari Solisa sono integratori naturali che provengono dalle montagne del Massiccio del Pollino,…
L’Inghilterra è la patria della lingua inglese, la più utilizzata nel mondo del lavoro e…
I Buoni Fruttiferi Postali sono garantiti dallo Stato italiano ma il pericolo di perdere soldi…
I consumatori sono in pericolo, Conad annuncia un richiamo per salmonella. Non bisogna consumare il…
Nei prossimi mesi verranno erogati nuovi incentivi auto, per tutelare le aziende e favorire l'incremento…