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Pensione 2023, esiste un modo per non farsi “fregare” dalla Legge Fornero: i dettagli

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Roberto Caccamo

Dopo l’addio di Draghi al Viminale, il futuro delle pensioni è quanto mai incerto e non è ancora deciso cosa accadrà l’anno prossimo.

A seguito dell’introduzione di Quota 102, che molto probabilmente non vedrà la luce l’anno prossimo, il destino delle pensioni è appeso ad un filo e per l’anno prossimo non si hanno ancora certezze.

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Sindacati e Governo hanno dovuto riporre in secondo piano le trattative sulla riforma delle pensioni a causa, prima, del conflitto esploso in Ucraina e adesso a causa della caduta del Governo.

Pensioni 2023, come si prospetta il futuro dell’Italia

Come abbiamo già detto, il futuro delle pensioni e della relativa riforma è quanto mai incerto e appeso ad un filo. Da una parte ci sono cose più “importanti” a cui pensare, come ad esempio la guerra in Ucraina che non accenna a terminare o la caduta improvvisa del Governo Draghi, eppure entro il prossimo anno qualcosa dovrà cambiare.

Le elezioni politiche sono ormai alle porte (settembre) e tra le varie riforme che un ipotetico nuovo governo potrebbe varare ci potrebbe essere anche il ritorno alla mai amata Legge Fornero, approdata in Italia dall’attuale senatore a vita Mario Monti.

In sostanza Quota 102, Ape Sociale e Opzione Donna sono tutte misure di previdenza sociale che non si sa ancora se continueranno ancora ad esistere, vista l’incertezza globale riguardo il futuro dell’Italia come Paese prima ancora che sulla riforma pensionistica.

Se dovesse tornare la Legge Fornero, l’Italia tornerebbe al requisito anagrafico dei 67 anni di età per poter entrare in pensione, oppure con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali obbligatori versati. Per quanto riguarda le donne il requisito contributivo per entrare in pensione scende di un anno, quindi le lavoratrici potranno andare in pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi previdenziali obbligatori versati.

Per farvi rendere conto delle differenze con la situazione attuale, in cui è prevista l’Opzione Donna 2022, al momento le contribuenti donne possono andare in pensione a soli 58 anni di età e con 35 anni di contributi versati. Anche Quota 102 e Ape Sociale abbassano di molto i requisiti per l’età pensionabile, rispettivamente 64 anni e 63 anni di età.

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Roberto Caccamo

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