Una riforma delle pensioni è davvero possibile, o sono solo barlumi di una imminente campagna elettorale, pronti a spegnersi in men che non si dica? Gli italiani e in particolare i pensionati, attendono da tempo un restyling.
Si discute da mesi, forse da anni, di un indispensabile adeguamento delle pensioni. Accadeva già in piena pandemia, quando si pagava lo scotto pesante di una crisi economica causata delle chiusure forzate.
L’esercito dei nuovi poveri, nella ormai ex terra del sole, del mare e dei poeti, avanza inesorabile. La realtà parla chiaro ed è a tinte decisamente fosche: 7 milioni di persone sulla soglia dell’indigenza.
E poi è arrivata, inesorabile con i suoi colpi di mannaia, la crisi bis. Eccola, da gennaio, quella dei rincari energetici e di una inflazione che ha trasformato in poveri coloro che portano a casa 1500 euro al mese, ovvero quelli che prima conducevano una esistenza per così dire dignitosa.
Cosa dobbiamo attenderci adesso, dopo una crisi di Governo che ha spazzato via un esecutivo, quello dell’ex numero uno della Bce Mario Draghi che, nonostante tutto, godeva di grande credibilità agli occhi dell’Europa?
Le pensioni minime vanno adeguate, è chiaro. E’ un passaggio inevitabile, dal momento che il costo della vita ha subito mutamenti incredibili. Tutto questo soprattutto a causa di una inflazione record che sta debilitando le residue forze degli italiani.
Ampiamente favorita per diventare la prima donna presidente del Consiglio della storia, Giorgia Meloni usa ripetutamente il suo slogan caratteristico ai raduni: “Sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”
Nata nel quartiere operaio della Garbatella a Roma, da madre siciliana e padre sardo – un mondo lontano dalle élite cittadine – la leader di Fratelli d’Italia sta ora raccogliendo i frutti del suo impegno, dopo che il suo partito ha rappresentato l’unica forza di opposizione a Draghi dopo che lui ha formato la sua grande coalizione nel febbraio 2021.
Il partito di Meloni nasce nel 2012 come successore di Alleanza Nazionale, nata a sua volta dalle ceneri del Movimento Sociale Italiano del 1946-1995.
Pensioni minime a 1.000 euro al mese per tutti coi soldi del reddito di cittadinanza. Ecco dove Fratelli d’Italia propone di andare a recuperare le risorse necessarie per finanziare l’operazione promossa da Berlusconi.
Il reddito di cittadinanza, del resto, ha i mesi contati. Sia a destra che a sinistra lo hanno promesso.
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