Reddito di Cittadinanza, il suo futuro adesso è in bilico: la data della possibile “svolta”

Il Reddito di Cittadinanza non è mai stato così a rischio. Nei prossimi mesi potrebbero esserci delle novità in merito piuttosto clamorose 

L’ammortizzatore sociale potrebbe essere sostituito con il Reddito di Solidarietà. Vediamo di cosa si tratta e perché si parla tanto di questo clamoroso avvicendamento.

Reddito di Cittadinanza
Fonte Adobe Stock

Reddito di Cittadinanza si, Reddito di Cittadinanza no. È questo il dilemma che affigge ormai da tempo la classe politica italiana. Al momento però la priorità è dare nuova credibilità al paese dopo l’ennesima crisi di Governo degli ultimi anni.

Le elezioni politiche in programma il prossimo 25 settembre potrebbero però cambiare le carte in tavola e ridisegnare la storia del tanto discusso beneficio. Andiamo quindi a scoprire quale scenario potrebbe prospettarsi.

Reddito di Cittadinanza: perché potrebbe cessare d’esistere dopo le elezioni?

Ad oggi i sondaggi vedono piuttosto favorita la coalizione di centrodestra. Questa frangia politica ha da sempre espresso le sue perplessità in merito al RDC, che invece è piuttosto caro al Movimento 5 Stelle che lo ha proposto nel 2019.

Al contempo nemmeno il centrosinistra sembra soddisfatto della misura. Il leader di Azione Carlo Calenda vorrebbe rivedere l’ammortizzatore sociale, ma non eliminarlo del tutto. Matteo Renzi di Italia Viva già da tempo ha manifestato la sua volontà di abolirlo proponendo un referendum. 

Il PD invece non ha mai preso una posizione netta sulla vicenda. Di fatto ha sempre votato a favore di provvedimenti voluti dal Governo Draghi. L’esecutivo uscente si è sempre basato sulla sobrietà e sulla voglia di restringere. Quindi non appare così affine con le logiche del Reddito di Cittadinanza. 

Allo stato attuale il beneficio di cui molti italiani stanno usufruendo potrebbe salvarsi solo con una vittoria della coalizione tra PD, Movimento 5 Stelle e qualche altro alleato dell’ultimo secondo. Allo stato attuale appare realisticamente improbabile.

Un quadro dovuto non tanto alla natura assistenziale della misura, piuttosto alla sua incapacità di far congiungere domanda e offerta di lavoro. Il suo obiettivo originario infatti doveva essere quello di far aumentare l’occupazione e contrastare al povertà e le disuguaglianze sociali. I dati Istat narrano una realtà completamente diversa in cui tanti posti di lavoro soprattutto quelli stagionali sono rimasti vacanti a fronte di un numero di percettori sempre più alto.

Non è però detta l’ultima parola. Stando a quanto rivelato da “Il Corriere della Sera” Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia vorrebbe rivisitare il RDC e dare vita al Reddito di Solidarietà che spetterebbe solo ai non occupati di età superiore ai 60 e alle famiglie con minori o persone affette da disabilità.

Gestione cookie