Questa prestazione assistenziale permette di ricevere un sussidio anche per coloro che non hanno maturato il diritto alla pensione.
L’assegno sociale, conosciuto anche come pensione sociale, è un sussidio importante per chi non ha maturato i requisiti per la pensione.
Lo si può richiedere raggiunta l’età pensionistica di 67 anni, in mancanza dei contributi necessari per avere la pensione di vecchiaia. Con l’assegno sociale si ha diritto ad avere circa 6 mila euro all’anno, che aumentano a 8.500 euro con un’età superiore a 70 anni. La sua è una funzione determinante, in quanto permette alle persone con un’età avanzata di avere comunque una fonte di reddito. Evitando che queste si trovino in difficoltà economiche.
Questa misura assistenziale viene riconosciuta dallo Stato per tredici mensilità all’anno. Nel 2022, anche grazie alla rivalutazione annuale, ha raggiunto un importo mensile di 468,11 euro, per un reddito totale di 6.085,43 euro annuo. Il richiedente, per avere la pensione sociale, deve avere un reddito pari a zero. In caso sia sposato, il reddito del coniuge non deve superare il valore annuo dell’assegno sociale. Inoltre, nel 2002 con il governo Berlusconi, è stata data la possibilità agli over 70 di percepire una somma maggiore. Stabilendo un incremento fino a 660,79 euro mensili, con un’integrazione di 192,68 euro al mese.
Un’altra cosa importante da sottolineare è che la misura dell’assegno sociale può essere compatibile sia con il reddito che con la pensione di cittadinanza. Compatibile ma non cumulabile. Facciamo un esempio per capire la differenza: una persona con reddito pari a zero fa domanda di pensione di cittadinanza. In questo caso l’importo riconosciuto è di 630 euro. Quindi, oltre all’assegno sociale di 468,10 euro mensili, riceverà solo un integrazione di 169,72 euro, arrivando ad un totale di 630 euro al mese.
La richiesta per l’assegno sociale deve essere inoltrata solo in modalità telematica. Si può accedere direttamente all’area riservata dal sito Inps tramite Spid, Cie o Cns. Oppure contattare il contact center al numero 803164 da rete fissa e al 06164164 da rete mobile. In alternativa, ci si può rivolgere a patronati e caf abilitati. Nella domanda bisognerà inserire la propria situazione reddituale, i dati anagrafici e la dichiarazione riguardo un eventuale ricovero in un istituto in cui la retta viene pagata dallo stato.
Infatti, in questo caso il sussidio erogato viene ridotto del 50%, laddove la retta è a carico dello Stato. Oppure è prevista una riduzione del 25% quando l’importo della retta viene pagato dal richiedente o un suo familiare, con il costo dell’alloggio che è inferiore della metà dell’assegno sociale. Mentre non è prevista alcuna riduzione, quando la retta è maggiore del 50% dell’assegno sociale. Se la domanda per la pensione sociale, venisse rifiutata, è possibile fare ricorso entro 90 giorni al Comitato Provinciale Inps.
L’assegno sociale può essere perso, quando vengono meno i requisiti. Ad esempio, può succedere, quando in un secondo momento il titolare abbia maturato il diritto alla pensione. Può capitare che si raggiungano i contributi necessari anche in età avanzata. Oppure si può perdere il diritto alla pensione sociale quando viene a mancare il requisito economico. I percettori dell’assegno sociale sono tenuti a comunicare all’Inps ogni anno il modello Red. Inoltre, si può decadere dai benefici dell’assegno sociale anche laddove questo modulo non venga consegnato nei tempi previsti dall’Inps.
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