Ci sono monete che hanno un valore incredibile, che non osi immaginare. Conservate in uno stato perfetto, non scalfito dal tempo, definito appunto fior di conio, rappresentano il sogno di appassionati e collezionisti incalliti.
Ci sono esperti di reperti antichi che inseguono il loro sogno per una vita intera. Non puoi frenare la loro passione, la loro “sete di conoscenza” e di ricerca.
Non è nemmeno tanto la voglia di arricchire le proprie tasche che li spinge a non fermarsi mai. Possiedono un bagaglio culturale di altissimo profilo, la loro esperienza in monete antiche viaggia a metà nella storia e negli incredibili errori di conio, quelli che pochi conoscono.
Da una parte, infatti, il loro percorso è ad esempio legato alle monete delle grandi monarchie. Qui non ti puoi sbagliare, la storia disegna un quadro perfetto. Si tratta di reperti dal valore inestimabile.
Dall’altra parte ecco che spuntano fuori gli errori. Una semplice imperfezione di conio può rendere una moneta “fuori commercio”. E allora ecco che diventa rara, rarissima, appunto un oggetto da collezione.
Siamo di fronte a un micromondo, dove le informazioni, riservatissime, rimangono strettamente racchiuse nella cerchia degli esperti.
Parliamo ancora della lira, e questa volta raccontiamo di errori di conio che consentono oggi di essere di fronte a monete rarissime, a dir poco uniche.
Nel 2002 la casa d’aste Bolaffi aveva annunciato l’acquisizione di sei monete frutto di un incredibile errore. Monete da un centesimo, del 2002, coniate su 2 centesimi di euro in bianco.
7.000 di queste monete sono state coniate su 2 centesimi di euro, con la Mole Antonelliana che compare sul rovescio, al posto del Palazzo del Parlamento, solito rovescio delle monete italiane da 2 centesimi di euro.
Subito dopo, le monete erano state sequestrate dalla Guardia di Finanza italiana, per le indagini. Un contenzioso era stato quindi avviato dalla zecca italiana che rivendicava la proprietà di queste monete nate da un errore.
Infine, dopo 11 anni di procedimento giudiziario, un giudice aveva concordato che la casa d’aste Bollafi che poteva legittimamente rientrare in possesso delle monete, tra le monete euro difettose più rare al mondo.
Il 23 maggio 2013 un appassionato collezionista italiano aveva acquistato per € 6.600 (tutte le tasse d’asta incluse) una moneta da un centesimo del 2002, coniata su base da 2 centesimi, con gli errori sopra citati. Incredibile ma vero è accaduto!
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