La possibilità che il limite velocità in autostrada possa scendere è sempre più concreto. Vediamo quali potrebbero essere le conseguenze per gli automobilisti
La novità potrebbe arrivare dalla Svizzera dove già il limite è piuttosto basso rispetto alla media europea. Tutti i dettagli dell’eventuale cambiamento.
Tra le principali cause degli incidenti stradali, in particolar modo quelli mortali, c’è sicuramente l’eccessiva velocità. Per questo, è innegabile che un andamento più sostenuto può garantire una maggiore sicurezza.
Al contempo però secondo altri può generare una maggiore congestione del traffico. Insomma non si trova mai una quadra in grado di accontentare tutti. In qualche modo però una soluzione va trovata e tal proposito, eccone una che potrebbe essere decisamente rivoluzionaria.
Limite velocità in autostrada: ecco qual è la proposta della Svizzera
Ridurre il numero di incidenti è una priorità se si considera che nel 2019 (ultimo anno prima delle restrizioni dovute alla pandemia) in Italia si sono contati 172.183 incidenti stradali per un totale di 3.173 vittime. Almeno un terzo di questi è stato provocato da veicoli che eccedevano il limite di velocità.
Nel Bel Paese però al momento tutto tace. Appena dopo il confine, per l’esattezza in Svizzera, invece il problema è stato analizzato con maggiore serietà. Nella nazione elvetica già ora il limite di velocità in autostrada è di 80 Km/h a fronte dei 130 dell’Italia.
Nonostante ciò è al vaglio la possibilità di abbassare ulteriormente il limite a 60 chilometri orari. Le polemiche ovviamente sono già piuttosto accese e la fazione di coloro che temono ripercussioni sul traffico, si è già fatta sentire.
Ad avanzare la proposta è stato l’Ufficio federale delle strade (USTRA), così come affermato dal portavoce Thomas Rohrback, il quale ha anche aggiunto che questa valutazione è già in corso da alcuni anni.
Il Touring Club Svizzero si è già opposto. A suo modo di vedere creerebbe maggiori ingorghi e code. In Svizzera infatti l’autostrada non è utilizzata solo per le grandi distanza, ma è una vera e propria alternativa alle affollate strade cittadine. Non resta che seguire gli sviluppi per capire se nel caso si potrebbe scatenare un effetto domino nel resto d’Europa.