Rottamazione e sanatorie, ci sarà modo per i contribuenti in difetto di regolarizzare la propria posizione nel 2023?
Durante la campagna elettorale in atto giungono voci di nuove opportunità per i cittadini con debiti nei confronti del Fisco.
Con il Decreto Sostegni-ter si sono riaperti i termini di pagamento delle rate di sanatorie delle cartelle esattoriali. Tanti cittadini hanno avuto la possibilità di regolare la propria posizione dopo il mancato versamento entro le scadenze previste l’anno precedente. Nonostante il vantaggio sia stato colto al volto da molti debitori, ne rimangono molti altri sull’orlo del precipizio. L’argomento “cartelle esattoriale” rimane, dunque, centrale sia per le famiglie che per le imprese. Ecco perché i partiti politici lo stanno affrontando durante la campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre 2022. L’attesa è di novità sia in termini di nuova rottamazione nel 2023 che relativamente alla tipologia di debito o alla platea dei beneficiari.
Rottamazione e sanatorie, l’esigenza è crescente
Cresce l’esigenza di una nuova rottamazione per sostenere i cittadini che hanno avuto difficoltà a corrispondere le rate di vecchie cartelle. I contribuenti decaduti dalle sanatorie di trovano a dover pagare cifre ingenti in una soluzione e in tanti, troppi, casi non c’è la liquidità necessaria per mettersi in regola. Da qui la necessità di creare nuovi presupposti affinché i debitori riescano a versare quanto dovuto in più rate.
L’ipotesi è che il prossimo Decreto Fiscale riapra i termini delle vecchie sanatorie. In più si prevedono ulteriori interventi come una nuova rottamazione di cartelle. Diversi partiti hanno presentato proposte di Legge in tal senso, in primis Matteo Salvini. La maggior parte delle proposte riguarda la rottamazione quater per gli anni 2018 e 2019, 24 mesi di accumulo di debiti per tanti contribuenti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione non rientrati nella precedente sanatoria.
Quali sono i vantaggi di un’eventuale apertura?
Procedendo con una nuova rottamazione delle cartelle, con la riapertura dei termini di vecchie sanatorie e con condoni arriverebbero vantaggi sia per i contribuenti debitori che per lo Stato. Chi ha contratto debiti potrà adempiere ai propri obblighi tramite dilazionamento dei pagamenti alleggerendo, così, l’onere. Gli incassi, poi, servirebbero allo Stato per far cassa evitando il rischio di stallo della macchina della riscossione. Se il numero di crediti non incassabili o difficilmente incassabili dovesse continuare a salire, infatti, sarebbe un grande problema per lo Stato in termini di guadagni. In parte è stato risolto procedendo con la cancellazione delle cartelle fino al 2010 ma è necessario che non si riproponga in futuro.