Con il prolungarsi del conflitto tra Russia e Ucraina aumentano i costi delle materie prime e i problemi per tutti i Paesi dell’eurozona.
Nuovo aumento per il gas naturale in Europa.
Lo si registra in Olanda. Ad Amsterdam i futures fanno registrare un aumento del 6%, passando da 220,11 euro per megawattore a 233,00 euro. Si tratta dell’ennesimo rincaro, in un’estate difficile per quanto riguarda l’economia europea e i costi delle materie prime. La crisi energetica si fa sentire sempre di più per tutti gli stati dell’Unione Europea.
In Germania, il prossimo anno i prezzi dell’energia dell’elettrica subiranno degli aumenti per il 3,7% arrivando a 477,50 euro per megawattore. Un importo più che raddoppiato rispetto a due mesi fa. Gli aumenti continuano a destinare molta preoccupazione negli Stati membri dell’Unione Europea. Una situazione accentuata anche dalla difficile situazione della Francia. Qui 20 delle 58 centrali nucleari sono in manutenzione. In sostanza, i francesi non possono essere di auto per i Paesi limitrofi per fronteggiare il fabbisogno di energia elettrica.
Stando a quanto annunciato dalla Bveg (l’associazione federela tedesca per il gas naturale, il petrolio e la geoenergia) la Germania dovrebbe essere al sicuro almeno per il prossimo anno. Il gas naturale dovrebbe essere sufficiente. Nonostante, in questo momento le forniture di gas naturale che arrivano dalla Russia sono davvero poche. Questo è quanto dichiarato dal direttore generale della Bveg. Secondo cui la Germania arriverrà all’inverno con i livelli di stacaggio stabili.
L’entusiasmo è stato però subito spento dalle parole del portavoce della Federal Network Agency. Secondo cui la Germania non può fare affidamento solo sulle proprie risorse. Questo poichè le quantità di gas che provengono dalle riserve basterebbero solo per due mesi e mezzo, quindi non sarebbero sufficienti considerando anche l’inverno tedesco, molto lungo e freddo.
Come è noto sui rincari che si sono avuti sul costo del gas ha inciso lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Al momento, lo scontro è ancora in atto, seppur in una situazione di stallo. Il conflitto che sta durando ormai da mesi con evidenti ripercursioni dal punto di vista economico su tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea.
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