Il costo del latte continua a crescere, ma le aziende del settore rischiano il collasso. Andiamo a scoprire il perché di questa crisi da non sottovalutare
Il latte è un prodotto di prima necessità per questo è importante capire come ovviare ad una situazione di fatto senza precedenti. Ecco cosa bisogna sapere.
I problemi che affliggono l’Italia in questa fase sono molteplici e molti si ripercuotono sulla vita quotidiana dei cittadini. Oltre al caro bollette e ai rincari del carburante (che almeno in questa fase sembrano stiano dando una leggera tregua), c’è anche il nodo del latte da sciogliere.
Ebbene si, anche se non ha avuto la stessa risonanza rispetto ad altre questioni, anche questo prodotto sta vivendo una fase decisamente strana e per certi versi preoccupante. Andiamo a scoprire tutti i dettagli in merito.
La siccità più grave degli ultimi 70 anni a detta degli esperti ha portato ad una situazione di difficoltà nel reperire le materie prime. Ciò naturalmente ha portato ad un aumento dei prezzi a dir poco spropositato.
Anche il latte è ricompreso purtroppo. Il tutto è dovuto anche alla guerra in Ucraina, che di fatto comporta una crescita dei costi mentre i prezzi dei prodotti finiti non aumentano di molto.
A lanciare l’allarme è stata Assolatte che raggruppa circa 250 aziende della trasformazione del latte che rappresentano circa il 90% del mercato del nostro paese. L’associazione ha sottolineato come la distribuzione continua a proporre prezzi troppo bassi, scaricando così sulle industrie la stragrande maggioranza degli aumenti allo stato iniziale.
Tutto questo senza considerare il contorno, ovvero la crisi energetica e degli imballaggi con aumenti fuori dal comune. Per comprendere bene ciò che sta accadendo è piuttosto calzante il paragone con i prezzi dello scorso anno. Lo spot si aggirava sui 39 centesimi, mentre il latte intorno ai 38. Adesso il primo è arrivato oltre i 65 centesimi e il secondo sui 55.
La previsione di Assolatte per Lombardia e Nord Italia in vista dell’autunno è che si arriverà facilmente a 60 centesimi per il latte. Ancor più drammatico il quadro del mezzogiorno, con prezzi finali sicuramente superiori.
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